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Lodate il Signore per le sue gesta

Testo: I Cronache, 16:1-15

Il Cronista cita tre Salmi nel cap16 di 1 Cronache; i Salmi 105, 96 e 106. I tre Salmi citati nel cap16 esprimono il tema centrale di Cronache cioè la lode per la fedeltà di Dio e l’autore del libro di Cronache trova il tema della divina giustizia di Dio dimostrata nella storia del popolo di Dio; anzi, è proprio a questo proposito che egli racconta nuovamente la storia di Israele.

I cantori e i musicisti sono stati designati da Davide. Il ministero della musica era ed è tuttora di grande importanza nella vita della comunità, e tutti noi dovremmo cantare con riconoscenza delle meraviglie di Dio.

Davide consegna ad Asaf «questo salmo, il 105, per celebrare l'Eterno» e invita tutta la comunità a riconoscere le gesta di Dio fra i popoli e a meditare su tutte le sue meraviglie, in particolare sulle sue azioni salvifiche nella loro storia.

Molti di noi sono andati in vacanza, altri invece sono rimasti a casa. Anche se non siamo partiti, staccare dal lavoro è molto importante per evadere dalla quotidianità, in modo da avere più tempo per noi stessi e per gli altri, ma soprattutto per riposare il corpo, la mente, per riflettere, per fare un resoconto del nostro operato e di quello del Signore. Ci rendiamo conto, allora, di quanto Dio è stato fedele nella nostra vita, e  il nostro cuore si riempie di gioia, di voglia di cantare, voglia di lodarlo per la Sua fedeltà! Dio è Colui che non dimentica le Sue promesse. Egli desidera che il nostro cuore sia ricolmo della certezza della Sua fedeltà: «Egli si ricorda per sempre del suo patto».

La poca memoria del popolo di Israele fu la fonte e la radice di tanti problemi. Hanno avuto il privilegio di vedere le più grandi meraviglie delle opere di Dio che nessun popolo aveva mai visto nella storia, ma purtroppo spesso l’hanno dimenticato. Videro e sperimentarono la protezione di JHWH, ma ben presto fu come se nulla fosse accaduto, e tornarono a dubitare della sua fedeltà. 

Se siamo onesti con noi stessi, confessiamo davanti a Dio che anche noi abbiamo la memoria corta. Spesso dimentichiamo quello che il Signore ha fatto nella nostra vita. La Sua misericordia ci sfugge spesso dalla memoria quando affrontiamo l'incertezza di un nuovo giorno. Quando guardiamo il nostro passato, spesso vediamo solo le cose che ci hanno fatto soffrire e non riusciamo a vedere con gli occhi della fede le meraviglie dell’operato di Dio. Spesso vediamo solo l’uomo vecchio o la vecchia donna. Non riusciamo a vedere la nuova creatura che è divenuta in Cristo. Invece, se noi guardiamo il nostro passato, tramite la croce, possiamo scrivere la nostra storia e altrettanto, possiamo testimoniare di quanto Dio è stato gande e fedele nella nostra vita; e di come Dio è stato coinvolto nelle nostre vite in ogni situazione per salvarci da quelle situazioni in cui il pericolo ci minacciava. Inoltre, dimentichiamo che il motivo per cui siamo stati creati è per adorarLo. 

La lode. L'essenza della lode si trova in quello che Dio è in ciò che Egli ha fatto. Essa si focalizza sul Suo carattere incomparabile e sulle Sue opere meravigliose a favore dei suoi figli. Innalziamo le Sue lodi con gioia quando Dio compie qualcosa di glorioso per noi. Eppure la lode non è solo una risposta di gratitudine a ciò che Egli dona. Infatti, si deve lodare anche quando non c'è un dono specifico per cui ringraziarlo. DIO È SEMPRE DEGNO DELLA LODE PER QUELLO CHE LUI E’!  Chi contempla semplicemente le meraviglie di Dio, non sta lodando, perché meditare non è lodare. La lode inizia comunque con la mente concentrata nel Signore, ma poi bisogna esternare quei pensieri per lodarlo. La lode non è tale finché non si esprime. In altre parole, è impossibile lodare con la bocca chiusa e il corpo passivo! Davide quando lodava il Signore si esprimeva proclamando, cantando, suonando degli strumenti, danzando, ecc. Uno studio dell’Antico Testamento e in particolare dei Salmi rivela chiaramente che il popolo di Dio esprimeva in modo emotivo ed entusiasmante la lode e l'adorazione davanti all’Eterno. Abbiamo un Dio glorioso e dinamico che merita anche la nostra energica acclamazione! Questo però non deve mai farci dimenticare che siamo davanti al Dio Santo e che ogni nostro gesto dovrà esprimere riverenza!

La lode non dipende dai nostri sentimenti ma è basata sulla grandezza di Dio che non cambia mai! La lode deve scaturire dalla nostra volontà e non dalle nostre emozioni. L’apostolo Paolo ci esorta a «dare grazie a Dio in ogni circostanza»[1], anche se ci sono dei momenti o delle situazioni difficili nella nostra vita, in cui ci viene difficile rendere grazie a Dio. Più difficili sono questi momenti e più abbiamo bisogno della presenza Dio.  Anche perché siamo stati creati per lodarLo, per adorare e rendere a Lui azione di grazie.  Può accadere che a volte ci sentiamo a terra spiritualmente, ed è proprio in questi momenti che dobbiamo esortare l'anima nostra come faceva il salmista: «L’anima mia benedice il Signore!» [2]

Per lodare Dio dobbiamo concentrarci su di Lui, sulla Sua Parola e non su ciò che noi siamo o sentiamo. Nei momenti in cui la grandezza di Dio ci colpisce veramente, viene facile lodarlo.

Le lodi a Dio non sono assolutamente riservate soltanto alle belle voci! Se qualcuno non ha veramente la capacità di cantare, può esprimere verbalmente le lodi di Dio pronunciando parole di lode e ringraziamento e attraverso espressioni del volto e del corpo.

Perché dobbiamo lodare il Signore?

Anzitutto, perché quando lo lodiamo riusciamo a distinguere le cose che vengono da Dio da quelle umane.  Inoltre, nella lode c’è guarigione, liberazione e benedizione.  Infine, come stata detto prima, siamo stati creati per lodare, e per essere alla presenza di Dio. Se crediamo realmente che tutti i credenti fanno parte attiva del sacerdozio del Nuovo Patto  e che tutti noi siamo ministri davanti al Signore, dobbiamo  accettare la responsabilità di essere dei Leviti  nella chiesa.

La prima responsabilità di ogni adoratore è servire il Signore è offrirGli un  "sacrificio di lode" individuale e comunitario, trascorrendo del tempo nella preghiera e nella lode.

Siamo in tempi difficili. Ma proprio perché siamo in tempi difficili, dobbiamo avere un cuore riconoscente e fiducioso nel Signore. Dio non abbandonò il popolo di Israele, neanche prima di ricondurlo nel paese dove scorre latte, miele e tante frutta( la terra promessa= Gerusalemme celeste). Forse ci sentiamo come nomadi, non sappiamo dove andremo, la nostra vita è instabile e tutto è incerto. Ma Dio è con noi come fu con Abramo, descritto come "straniero", come un individuo che andava "da una nazione all'altra".  E’ proprio quando siamo deboli e vulnerabili, che riusciamo a vedere la guida e la protezione di Dio nelle nostre vite. Molti sono già rientrati delle vacanze, altri stanno per rientrare, con questa fiducia vogliamo perseverare nelle promesse del Signore e dare inizio a questo nuovo anno ecclesiastico con fede e riconoscenze al nostro Dio!

Se oggi non è un giorno di gioia per te, il domani di Dio certamente lo sarà. Il Signore non ci lascerà mai, e non ci abbandonerà in "Egitto" o nel "deserto". Egli intende portarci in un luogo dove la gioia è tangibile e l'angoscia svanisce[3]. Egli dispone di tutta l'eternità per mantenere le Sue promesse


 

[1] I Tessalonicesi 5,16-18 

[2] Salmo 103,1-2.

[3]Romani 8:18-25