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Sermone interattivo in occasione del Culto di chiusura della scuola domenicale

Testo di riferimento: Luca 15, 1-7
1 Tutti i pubblicani e i peccatori si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta". 7 Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.

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Charlie

Charlie era il nostro cane. Un cane che ci fu regalato quando aveva solo qualche mese e che noi abbiamo adottato subito come sesto membro della nostra famiglia.
Era un cagnolino capace di adattarsi ad ogni situazione e infatti presto traslocammo dalla casa che abitavamo e andammo in un altra. Charlie fece subito amicizia con tutti, tanto che se per caso restava fuori del portone di casa trovava il modo di farsi aprire. Una volta seguì la nostra vicina fin dentro il negozio di tabaccaio per farle capire che doveva aprire il portone per farlo entrare. Una volta poi arrivato sul nostro pianerottolo lui suonava il campanello, diciamo così... Non abbaiava tanto in quel caso, ma faceva solo un colpetto: Bau! e noi lo sentivamo e lo aprivamo.
Era un cane socievole ma aveva le sue antipatie. Anzi ci sembrò un po' razzista a volte perché abbaiava e cercava di mordere due nostri amici e solo loro, Zaccaria, algerino e Assam, tunisino. Non abbiamo mai capito perché... Mah! come fai ad entrare nella mente di un cane? Anche se lui si faceva capire quasi sempre.

Dopo alcuni anni dovemmo trasferirirci a Civitavecchia e lì, senza i nostri figli rimasti a Napoli, Charlie si sentiva un po' solo e grattava le porte quando lo lasciavamo solo a casa. Così quando avemmo l'invito a condurre un seminario ad Aversa, un paese vicino Napoli portammo Charlie con noi.
Arrivati là c'era la chiesa e la scuola e un grande giardino tutto recintato e non c'erano pericoli. Così lasciammo Charlie libero di scorazzare nel giardino mentre noi facevamo la conferenza. Arrivati all'ora di pranzo siamo usciti fuori e abbiamo chiamato Charlie, Charlie, Charlie... Ma Charlie non veniva. Allora abbiamo cominciato a cercarlo dappertutto... Charlie Charlie ma niente. Era strano. Charlie era obbediente e tornava sempre quando lo chiamavamo perché ricoosceva la nostra voce. Riconosceva da lontano anche il ruumore del motore della nostra macchina... figuratevi.
Insomma non sapevamo più dove cercarlo e chiedemmo a tutti: avete visto un cagnolino marroncino e nero? Non è grande ma è molto obbediente e non lo troviamo più. Nessuno lo aveva visto ma poi chiedendo ancora venne fuori un ragazzo che ci disse: " Sì sì abbiamo visto un cane che girava nel giardino e pensando che era un cane randagio che si era intrufolato qui dentro, lo abbiamo cacciato via. Noooooo, abbiamo detto - e ora come facciamo?
Allora cominciammo a cercarlo fuori, nella città, ma niente, sembrava scomparso nel nulla.
E' frustrante cercare, cercare senza trovare. E questo ci ha fatto riflettere... Forse Charlie stava girando nella città che non conosceva, si era perduto e stava anche lui cercando noi. Noi cercavamo lui e lui stava cercando noi... Ma non riuscivamo a trovarlo.

Secondo voi che avrebbe fatto Gesù al posto nostro?
Abbiamo pensato che Gesù non si sarebbe mai rassegnato, avrebbe continuato a cercarlo senza fermarsi fino a che non lo avesse trovato. Così facemmo noi all'inizio.

Voi che avreste fatto bambini? Avete qualche idea?
Noi mettemmo delle foto di Charlie sul cancello della chiesa in cui lasciammo il nostro numero di telefono se per caso qualcuno lo avesse trovato. Avevamo bisogno di aiuto.
Passò un giorno, e niente. Passo il secondo giorno e niente.

Come vi sareste sentiti voi al posto nostro?
Noi ci sentivamo proprio tristi e ci rendevamo conto che senza Charlie non eravamo più la stessa famiglia. Charlie ci mancava tanto.

Poi una mattina abbiamo avuto una telefonata. Era il pastore della chiesa dove Charlie era stato cacciato via e ci disse che dei bambini lo avevano trovato e vedendo il nostro cartello con la foto di Charlie lo avevano riportato in chiesa.
Non ci sembrava vero.

Voi come vi sareste sentiti bambini?
Eravamo così felici che abbiamo preso la macchina e siamo partiti subito anche se quella città era molto lontana. Ma tanta era la gioia che siamo andati subito a riprenderlo.

Lo trovammo sporco e dimagrito - forse non mangiava da tempo- ma appena scendemmo dalla macchina ci corse incontro scodinzolando e abbaiando. Ci aveva aspettato tanto tempo e ora eravamo finalmente arrivati! Così l'abbiamo abbracciato forte, nonostante tutto e lui con un balzo è entrato in macchina e non ne è più uscito fin quando non siamo arrivati a casa. Anche lui ora si sentiva a casa. Buono buono si è fatto lavare senza protestare e da quel giorno è rimasto a casa tranquillo anche quando lo lasciavamo per un po' da solo. Aveva capito che mai lo avremmo abbandonato.

Così fa anche Gesù con noi... Lui ci cerca quando rischiamo di perderci...

Ma in che senso ci possiamo perdere?
Noi possiamo perderci se non vogliamo andare più alla scuola domenicale e non ascoltiamo più la voce di Dio che risuona nelle storie della Bibbia. E se non ascoltiamo le storie della Bibbia e non ascoltiamo più quello che fece Gesù per noi, piano piano ce ne dimentichiamo e non ci pensiamo più. Ci perdiamo.

E in che modo ci cerca Gesù se noi non possiamo vederlo?
Noi non possiamo vederlo, è vero, ma Gesù trova il modo di parlarci lo stesso. Lo fa attraverso un amico o un' amica, o attraverso la mamma o il papà, o lo fa parlandoci direttamente al cuore. Insomma noi ce ne accorgiamo che ci sta parlando e ci sta cercando se apriamo il cuore a lui.

Sì ora mi ricordo un versetto della Bibbia che dice:
"Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui o lei e loro con me"

E' Gesù che ci trova e allora fa festa con noi.

Come noi abbiamo fatto festa con Charlie quando lo abbiamo trovato.
No, io non voglio perdermi e non voglio perdere Gesù. Ma come faccio?

Nel caso di Charlie noi avevamo il guinzaglio per non perderlo, ma nel caso degli uomini e delle donne Dio non usa il guinzaglio ma ci lascia liberi. Sta a noi non perderlo mai di vista, camminare accanto a Lui. Resteremo liberi ma non ci perderemo mai più.