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Fondati sulla pietra vivente

In questa sezione l'Apostolo Pietro adopera tutta una serie di immagini provenienti dall'AT, per costruire l'analogia del nuovo popolo di Dio di cui formano parte gli ebrei e i pagani indi¬stintamente. Il nostro testo si apre con l'espressione "Accosta¬tevi" proserjomai, locuzione appartenente al linguaggio liturgico sacerdotale alla pietra vivente posta sull'altare nel tempio di Dio. Nell'AT soltanto i sacerdoti potevano accostarsi all'altare per presentare le offerte e i sacrifici, per svolgere le funzioni relative alle assemblee cultuali. Nel nostro testo TUTTI i credenti (uomini e donne, giudei e gentili) sono invitati ad accostarsi, non più ad un altare preso il tempio sacro di Gerusalemme, ma a Cristo PIETRA fondante e vivente. Questo è un invito a VENIRE del continuo a Cristo, oggetto iniziale della fede, per adorare e pregare Iddio come sacerdoti del Dio altissi¬mo. L'invito è rivolto a tutti e non a una parte, le funzioni sacerdotali non saranno più svolte da un gruppo all'interno del popolo di Dio ma TUTTI saranno sacerdoti per il mondo insieme per essere fondati sulla Pietra Vivente e avere la sua vita.

Cristo è chiamato "la pietra vivente" (v.4), un'espressione che ha un valore metaforico notevole dato che proviene da Pietro, che per alcuni sarebbe la pietra sulla quale è fondata la chiesa. Il collegamento con il Sal 118:22 è evidente. Cristo sarebbe la pietra vivente che i costruttori (i capi di Israele) hanno rifiu¬tato, ma che Dio ha costituito come pietra fondante e angolare. La metafora pietra vivente possiede questa doppia valenza: fonda la fede e la salvezza (e dunque la vita), trasmette la salvezza (e dunque la vita) a chi entra a contatto con essa per diventare a sua volta pietra fondata su Cristo; è angolare perché presiede e governa la chiesa che Egli stesso ha fondato, è il suo Signore e il suo Salvatore. Oltre al testo del Salmo, Pietro userà altri due passi dell'AT in riferimento alla "pietra vivente che è il Cristo": Is 28:16 (v.6) e Is 8:14 (v.8). Ha anche una valenza negativa: le altre pietre poste sul tempio di Gerusalemme sono oramai "pietre morte" incapaci di trasmettere la vita e la sal¬vezza. Soltanto accostandoci alla pietra vivente avremo la vita e su questo fondamento essere fondati nella nuova alleanza.

Pietro cita le Scritture le graphé, cioè l'AT, concretamente Is 28:16. In questo testo l'immagine dominante è l'architettura divina del nuovo tempio. Dio è l'architetto che "pone, colloca una pietra angolare" che sarà il fondamento del tempio nuovo. E' implicito che Dio sostituirà il vecchio fondamento del tempo di pietra morta (vv. 4 5) e vi porrà la nuova pietra angola¬re della fondazione del nuovo tempio. Essa è identificata con il Cristo "pietra vivente". Chi ha rifiutato il Cristo viene a sua volta rifiutato. La costruzione divina si fonda sulla fede, perché "chiunque crederà in Lui non resterà confuso". Se il fondamento si rivela mancante cade l'intera struttura e seppelli¬sce quelli che vi sono dentro. Chi è fondato come pietra vivente sul fondamento posto da Dio non potrà cadere, rimarrà stabile. La sua casa è costruita sulla Roccia e non vacillerà. La sicurezza e la saldezza della costruzione sono garantite da Dio che costruisce, dal fondamento posto che è il Cristo, e dallo Spirito che è strumento dell'edificazione. Noi possiamo restare sicuri sul solido fondamento che è il Cristo.

Questo significa che nessuno potrà poi porre un altro fondamento: la chiesa non può essere il fondamento di se stessa; il fondamento non può essere un uomo, vacillerebbe l'intera costruzione, è l'uomo Pietro, Paolo, etc. ad aver bisogno di essere fondato sulla roccia e non viceversa; il fondamento non possono essere le dottrine o i credi. Il fonda¬mento è la persona stessa di Cristo. Cosa crediamo sulla chiesa? Questa è l'ossessione del cattolicesimo che trasforma l'ecclesio¬logia nel centro e nel cuore della dogmatica. La risposta a questa domanda invece è indifferente, non è fondante né angolare, non riguarda la nostra salvezza. E' pure una domanda posta male. La domanda giusta è in CHI crediamo? Se crediamo in Lui, non resteremo confusi. La fede ha come unico oggetto Dio Uno e Trino, la fede riguarda la salvezza. La salvezza è un dono divino. Non si può mettere in relazione la salvezza o la fede con quello che pensiamo sulla costituzione della Chiesa. Questo appartiene ad un altro livello della teologia. La questione cruciale sulla quale spendiamo la nostra fede è la persona di Gesù Cristo. Solo lui invochiamo, solo in Lui crediamo, solo in Lui diventiamo graditi al Padre, sacrificio vitale e profumo santo che sale al trono di Dio Padre nello Spirito.

La pietra della fondazione aveva nell'AT un'ulteriore valenza: essa garantiva il rapporto di Dio con il suo popolo, essa era memoriale perpetuo, ricordava la relazione unica e speciale di Dio con Israele. Questa valenza è ascritta al Cristo, egli rap¬presenta la sicurezza che possiamo avere del rapporto con Dio. Non si può far dipendere la relazione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo dalla relazione con la chiesa. Significherebbe spostare la pietra della fondazione da Cristo alla chiesa, con-fondere la fede in Cristo con questa o l'altra incarnazione dell'ekklesía. Tolto il fondamento cadrebbe la costruzione.

Nei vvss 7-8 si stabilisce un contrasto per antitesi fra voi "che credete e gli increduli", fra quelli che hanno accettato il fondamento della pietra vivente e quelli che l'hanno rifiutato. Per voi "è preziosa, eletta, sicura, benedizione, fonte di vita e di salvezza"; per loro "è pietra d'inciampo e sasso d'ostacolo". Voi condividete la particolare stima che la pietra vivente ha per Dio: pure voi siete eletti e preziosi, pietre viventi e figli nel Figlio, casa spirituale e sacerdozio santo. C'è un trasferimento delle qualità del Cristo a "voi" che vi siete accostati a Lui e credete in Lui. Occorre fare attenzio¬ne. Non possiamo dimenticare il rischio incombente di interpreta¬re questo testo in modo sbagliato se pensiamo che "noi" abbiamo qualche qualità che ci rende preziosi fuori dal Figlio, o peggio ancora confondere e mescolare Cristo e chiesa per cui la chiesa sostituisce il Cristo e il rapporto con Dio si fa dipendere dal rapporto con la chiesa. L'idea adoperata da Pietro è relativamen¬te semplice: attraverso la fede in Lui voi siete diventati per opera di Dio attraverso lo Spirito preziosi, eletti, etc. Il contrasto con gli increduli non è di dignità od onore personali, ma in base alla fede: voi avete creduto, loro l'hanno scartato o rifiutato la parola. Non abbiamo merito alcuno che ci trasformi in preziosi all'infuori della fede in Cristo. A voi che credete, la pietra vivente vi comunica la sua vita; ma per quelli che non credono diventa la pietra di scandalo che fa cadere.

Notate le due valenze positiva e negativa riguardo la fede degli uni e l'incredulità degli altri. E' questo il punto nodale del testo. Emerge la precedenza della grazia. Perché chi ha rifiutato il Cristo era "prima il popolo", ora è caduto da quella condizione. Mentre voi che avete creduto non eravate popolo, ma adesso siete popolo di Dio perché avete creduto.