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1 Cura e salvaguardia del creato (culto radio)

Invocazione:

Il nostro aiuto e la nostra forza vengono da Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Invochiamo il tuo nome e la tua tenerezza, la tua luce e la pace che rendono il mondo una casa per tutte le famiglie della terra. In Gesù Signore nostro, Amen.

Testo:

Leggiamo dal Salmo 8,1-6a

O SIGNORE, Signore nostro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra!

Tu hai posto la tua maestà nei cieli.

2 Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza, a causa dei tuoi nemici,

per ridurre al silenzio l'avversario e il vendicatore.

3 Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte,

4 che cos'è l'uomo, la donna perché tu lo ricordi? Il figlio/la figlia dell'uomo, della donna perché te ne prenda cura?

5 Eppure tu l'hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l'hai coronato di gloria e d'onore.

6 Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani.

(INNO)

Che cos'è l'essere umano, cosa sono io per te Signore?

A queste due domande cercheremo una risposta attraverso la lettura del Salmo 8, che possiamo classificare come un Salmo di confessione della fede. Si rende questa confessione dinanzi all'intero creato, "la terra e tutto quello che vi è in essa". Tutto il creato risponde alla confessione di fede e proclama la grandezza del Nome di Dio. La confessione del Nome porta a domandarsi sul perché Dio abbia memoria dell'essere umano, di noi che siamo nulla. Dalla confessione della fede in Dio si passa dunque all'interrogazione sull'essere umano. Notate come normalmente la domanda della fede è posta nei termini opposti, ci chiediamo "chi è Dio? O come è Dio?" Ma, noi oggi faremo la domanda contraria, vale a dire, "chi sono io per te Signore, Dio mio?

La Bibbia si pone continuamente questa domanda, il Salmo 8 è un chiaro esempio: che cosa è l'uomo per te, Signore? Come parte della domanda sull'essere umano notate il tono disperato di queste due espressioni: perché tu n'abbia memoria, perché tu te ne prenda cura. La risposta a questa domanda è un tentativo di capire l'essere umano partendo dalla grazia e dall'amore che Dio riversa su noi. Cos'è dunque l'essere umano? Secondo gran parte della filosofia moderna, la sostanza dell'uomo è la sua temporalità. L'essere umano è tempo, il tempo della sua esistenza finché giunge la morte. Se è così, se l'essenza dell'uomo è il suo essere tempo, l'essere umano non ha essenza, perché il suo tempo è finito, limitato, si accorcia e finisce ogni giorno, ogni anno che passa. Noi siamo fondamentalmente trascorso, passaggio e null'altro, l'essere umano sembra sospeso fra l'essere e il nulla, fra il suo tempo e il vuoto eterno che ci precede e continuerà dopo di noi. La domanda del salmista è simile, l'essere umano è nulla in sé, ma Dio ne ha memoria, Dio se ne prende cura, perché? Cosa sono dunque per te Signore mio Dio, che tu ne abbia accortezza di me e te ne curi?

Quello che è essenziale per la fede è proprio questa domanda "cosa sono io per te Signore mio Dio?" Dio ci precede sempre: nell'esistenza, nell'essere, nella libertà di scegliere e di amare. Dio ci precede, il nostro tempo non è perciò un tempo sospeso tra l'essere e il nulla (la nascita e la morte), ma il mio tempo è contenuto nel tempo divino, Dio tiene memoria di me, noi viviamo nel ricordo eterno divino. Noi giungiamo all'essere perché il tempo divino ci precede e il nostro tempo è contenuto nella memoria divina, parte da esso e va, è condotto verso il tempo infinito, eterno di Dio che è la mia origine e la mia destinazione. Cosa sono io per te Signore? Sei una parte della sua memoria che vivrà in eterno perché tutto ciò che è in Dio vive, respira, esiste.

La Bibbia racconta la storia di un Dio che viene incontro agli esseri umani per "prendersene cura", salvarli, aggraziarli, perdonarli, santificarli. Dio cerca l'essere umano che non cercava e non se ne curava di Lui.. Dio precede sempre l'essere umano, perché si fa trovare, per questo l'uomo, la donna riesce ad incontrarlo, a riconoscerlo come il suo Dio, che è amore, misericordia, perdono. In Cristo incontriamo Dio e in Cristo incontriamo noi stessi, l'umanità che dovremmo essere, l'umanità che saremo in futuro. Dobbiamo invocare Dio prima di pensarlo, Dio non è una sostanza né un'essenza, è una persona, è una presenza, è un desiderio d'infinito che non riusciamo a sopportare, un peso di gloria eccessivo che non possiamo portare da soli.

Il nostro pensiero su Dio è una preghiera, un'invocazione, un inno di lode, una proclamazione della sua gloria: non mi chiederò più chi è Dio, come se non lo conoscessi, ma piuttosto, chi sono io per te Signore, Dio mio?

(INNO DOSSOLOGIA)

Preghiera: Signore, nel trascorso dei giorni, nella sequenza delle stagioni, nel tempo presente e nel tempo che abbiamo ancora e chiamiamo futuro, invochiamo te, sola nostra speranza, nostro ancoraggio verso l'eternità, un solo Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo, nei secoli dei secoli senza fine. Amen.