Questo sito web utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione.

Il Regno di Dio è pace, giustizia e gioia nello Spirito Santo

In questa parte di Romani Paolo insegna ed esorta fondamentalmente all’accoglienza nella chiesa, all’adoperarsi per la pace tra i fratelli e le sorelle, a dare la preminenza agli altri; tra le parti più importanti di questa sezione troviamo il testo della nostra meditazione, il vs 17: Il Regno di Dio non consiste in cibo o in bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Riporta l’Apostolo una polemica nelle chiese cristiane tra quelli che insegnano l’obbligo per i cristiani di astenersi di certi cibi o bevande ritenute impure dalla legge mosaica (questi sono chiamati “I Deboli”), e quelli che mettono al centro la libertà del cristiano da ogni condizionamento legale (questi sono chiamati “i forti”). Il pericolo di queste polemiche religiose era la divisione della chiesa o lo scandalo dei deboli e il loro allontanamento dalla fede. L’Apostolo chiede ai forti vale la pena di perdere un fratello per vincere una polemica o una discussione? Ai deboli invece insegna che hanno ragione quelli che dicono che il Regno di Dio non consiste in cibo o bevanda, in dottrine, ma nella trasformazione della vita attraverso l’opera dello Spirito.

Il Regno di Dio è la giustizia, a quale giustizia si riferisce il nostro testo? Alla giustizia di Cristo, alla sua vita senza peccato che ha superato per sempre i limiti posti dalla legge. Di questa giustizia Dio ci fa dono e questo è in primo luogo il suo regno: un dono fatto a tutti gli esseri umani, la giustizia di Cristo ci è donata come un vestito che copre la nostra nudità o peccato, ingiustizia. Quale senso ha dunque indicare ancora come percorso alla giustificazione personale la via religiosa dell’obbligo legale, dell’astenersi di questo o dell’altro cibo o bevanda? La giustizia di Cristo è anche frutto del suo amore per tutti noi quando eravamo deboli e perduti, per questo l’Apostolo dice “ai forti” tu che sei già nella giustizia devi come Gesù amare tuo fratello debole, accoglierlo, fare come Cristo tutto il possibile, anche rinunciare alla tua libertà per un tempo, perché il debole nella fede non si perda.

Il Regno di Dio è la pace, che è il risultato della giustizia, giustificati per grazia mediante la fede abbiamo pace con Dio. Il Regno di Dio è la proclamazione dell’avvenuta riconciliazione tra Dio e l’essere umano, finalmente il peccato di Adamo e l’umanità peccatrice sono ricondotti alla pace e all’equilibrio che l’opera di Dio in Gesù, attualizzata dallo Spirito ha operato. La pace ora deve regnare, non si può aprire di nuovo la guerra, rompere le ostilità per questioni senza importanza. Notate che in realtà “i forti” hanno sostituito al sistema dei divieti di cibi o bevande come segno di appartenenza alla chiesa e al Regno il sistema della libertà del “non bere o del non mangiare”, rimane intatto l’impianto precedente, vi è una “legge” quella della “libertà” e chi non la segue non è accettato né accolto. La libertà è diventata in questo caso un paradosso, una pietra di inciampo non solo per i deboli ma anche per i forti. Il criterio invece per appartenere al regno è l’accoglienza di Cristo e l’adoperarsi alla pace: i deboli devono vincere il pregiudizio della legge antica, i forti devono superare l’intolleranza rispetto quelli che non sono ancora arrivati alla comprensione totale dell’evangelo.

Infine il Regno di Dio è la gioia, questa espressione è commovente, per gioia si usa qui la parola jarà e anche questa è un dono della grazia. La giustizia è un dono come la pace e ora la gioia che non è nostra che nasce dal dono della giustizia divina. Il Regno è la gioia di Cristo riversata in noi, si tratta della gioia che viene dalla giustificazione e dalla redenzione, dalla salvezza gratuita che Dio accorda e concede, non grazie alle nostre conquiste religiose nel fare o non fare questo o l’altro, ma è gratuita, frutto dell’opera stessa di Dio in noi attraverso lo Spirito santo. Notate che è anche una gioia che nessuno ci può togliere perché è dono divino, gioia malgrado le sofferenze momentanea che troviamo sulla terra. Gioia malgrado la tristezza che a volte ci colpisce per i dolori che accompagnano la vita. Il Regno è il dono che Dio condivide con noi e che noi dobbiamo condividere con i nostri fratelli e sorelle. La chiesa è il luogo dove avviene questa condivisione per cui la chiesa non deve diventare la palestra delle nostre liti su questioni religiose senza importanza, ma il luogo dove condividiamo con gli altri l’accoglienza e l’amore con cui Cristo ci ha amati ed accolti quando eravamo deboli e senza speranza.