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Ciascuno di voi sia battezzato

Predicazione di Pentecoste
Nelle sequenze narrative del libro degli Atti troviamo sempre una struttura identica e due livelli di significato che illustrerò analizzando brevemente l’intera sequenza di Atti 2. Ci sono due livelli nel testo in 2:1-13. Il primo livello consiste  nelle cose che accadono: terremoto, vento, fuoco, comprensione immediata nella propria lingua materna (le cose che si vedono e si sentono), poste in parallelo ad altri avvenimenti della storia della salvezza o di Israele Babele e la confusione delle lingue, Esodo e la liberazione di Israele (Mare Rosso), il dono della Legge nel Sinai (vero oggetto della festa di Pentecoste ebraica). Il secondo livello è quello dell’ermeneutica o interpretazione (le parole in questo caso di Pietro che spiegano il senso vero degli avvenimenti) degli eventi: il dono dello Spirito come adempimento ultimo della promessa di Cristo dell’altro come Lui, inviato dal Padre alla chiesa per dare il potere per l’annuncio del Vangelo fino agli stremi confini della terra e per concedere agli uomini e alle donne il dono della salvezza.

            L’evento desta stupore e meraviglia fra i testimoni. Questa meraviglia crea a sua volta confusione e ambiguità interpretativa, molti pensano che ciò che avviene è più che altro il risultato del mosto. La chiave non si trova dunque nell’evento portentoso soggetto a incomprensioni micidiali, ma nella parola data dallo Spirito che è pubblica (proclamata dall’apostolo ai testimoni) e interpreta l’evento nei suoi termini veritieri. Cosa contiene questo discorso che occupa Atti 2:14-36? Un discorso di Pietro in cui si annuncia che Gesù era il Messia atteso da secoli, “voi l’avete ucciso, ma Dio l’ha risuscitato”. Il contenuto è una predicazione della fede in Cristo Gesù come la risposta divina al problema del peccato e della morte.

            Questo doppio livello si trova sempre nel libro degli Atti, ora notate il nostro testo 2:37-41. Quelli che sono stati testimoni del portento e della parola che lo spiega, interrogano gli apostoli, che partendo dall’evento compiuto da Dio attraverso lo Spirito quel giorno di Pentecoste, danno una risposta alla domanda unanime dei testimoni “cosa dobbiamo fare?”. Gli eventi senza la parola che li spiega o interpreta sono muti o peggio possono essere ambigui, preda di interpretazioni contrastanti se non errate. La risposta è paradossale, non dovete fare niente, Gesù ha già fatto tutto per voi “è morto ed è risuscitato”, Dio ora attraverso di Lui compie le promesse fatte ai vostri padri in passato. La promessa era la salvezza come dono realizzato da Dio stesso. Ora si annuncia come possiamo entrare nell’evento di Cristo Salvatore e appropriarci della salvezza che Egli ha ottenuto per noi attraverso la sua morte e risurrezione. La risposta è il battesimo, dovete prendere una decisione oggi e la decisione è quella di farvi battezzare nel nome di Cristo per entrare nella realtà nuova che egli costituisce ed è il suo corpo, cioè la chiesa, i vostri peccati vi saranno perdonati e riceverete il dono dello Spirito che è la salvezza per grazia mediante la fede..

            Si può interpretare l’intero libro di Atti usando questa doppia immagine di Pentecoste dove confluiscono i due elementi sempre presenti nella chiesa: lo Spirito e la Parola. Si può cadere nella tentazione della ricerca del portento (le cose che si vedono) come fine a se stesso, ma questo non si corrisponde con la testimonianza degli Atti dove al centro troviamo la Parola come vero dono dello Spirito alla chiesa. Quel giorno furono aggiunti alla chiesa tremila uomini provenienti da tutte le nazioni sotto il cielo, questo è il vero miracolo di Pentecoste.

            Il vero portento è l’unità dei diversi, il linguaggio universale del Vangelo dell’amore di Dio che vive e proclama la chiesa e che tutti possono capire. Gli apostoli e i credenti che ascoltano la parola e sono battezzati costituiscono una nuova umanità raccolta da ogni nazione sotto il cielo, unita nel Vangelo, formano un solo corpo e sono una cosa sola (un solo cuore, anima, volontà e vocazione), cioè costituiscono la Chiesa di Cristo che è popolo di Dio, corpo di Cristo e tempio dello Spirito.