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Saremo trasformati dalla risurrezione di Cristo

La risurrezione è un evento di rivelazione, Dio mostra il passato, il presente e il futuro in un unico evento che trasforma la realtà per sempre. Ma immediatamente dobbiamo dire che questa rivelazione divina, come ogni altra rivelazione di Dio, avviene nel nascondimento. Dio si rivela e allo stesso tempo rimane nell'ombra poiché nessuno può vedere o conoscere Dio. Notate questo: nessuno è stato testimone della risurrezione di Cristo, prima le donne e poi alcuni discepoli hanno visto il Risorto, sono stati oggetto delle sue apparizioni, ma quella mattina nell'orto non c'era nessuno a rendere testimonianza di quello che era accaduto per poi poter dire come fosse avvenuta la risurrezione. Essa ci rivela il progetto trasformante divino e allo stesso tempo ci nasconde l'Iddio che agisce nell'evento.

Il fatto che la rivelazione divina avvenga nel nascondimento ha diviso da sempre il cristianesimo in due tendenze: da una parte abbiamo chiese che parlano della rivelazione mediata di Dio attraverso i sacramenti, le cerimonie e riti, il personale sacro che forma l'organigramma del tempio; dall'altra chiese come la nostra che sostengono che Dio si rivela immediatamente, senza mediazioni umane o rituali, direttamente all'uomo o alla donna che ha scelto. Per le chiese delle mediazioni la risurrezione agisce in noi attraverso le cerimonie pubbliche soprattutto la celebrazione sacramentale; per noi la risurrezione agisce in noi ogniqualvolta la parola divina ci è rivolta, la parola che ci creò ci dà la vita e rinnova ogni cosa trasformando nella sua novità tutta la realtà interiore ed esteriore dell'essere umano toccato da questa parola. Notate che ogni rivelazione divina è gratuita e non dovuta, l'Iddio che si rivela nella croce e nella tomba vuota lo fa non perché sia dovuta a noi la sua opera di salvezza, ma perché nella sua grazia egli ha deciso di intervenire e di rivelarsi nella nostra storia. Cosa ci rivela questo vuoto della tomba di Gesù: che l'amore vive dandosi, nel darsi, e che se Dio è amore Dio vive dando questo amore, risuscitando la nostra speranza di esseri umani ogni giorno, costantemente per trasformarci in qualcosa altro di quello che siamo.

La potenza del messaggio cristiano consiste nell'annuncio di questa trasformazione, notate che il verbo è al futuro, mentre l'evento che provocherà la nostra trasformazione è un evento passato ma che agisce nel presente. I tre tempi, passato presente e futuro si fondono nell'evento della risurrezione di Cristo. Questo tipo di eventi sovratemporali si chiamano escatologici.

--Come evento del passato fonda la fede cristiana, senza di essa non vi è fede afferma l'Apostolo. La risurrezione è per noi un evento del passato che ci rivela il vero volto di Dio e ce lo fa conoscere come un Dio di amore che vuole salvarci dalla morte eterna.

--La caratteristica poi di questo evento è che da allora agisce sempre nel presente, l'evento della risurrezione di Cristo fonda il fatto che Egli sia presente in mezzo a noi attraverso lo Spirito Santo, ogni volta che invochiamo il suo Nome, e anche secondo la sua promessa, Egli è sempre presente in mezzo a noi fino alla fine dell'età presente.

--Non solo, ma fonda anche la speranza cristiana: anche noi saremo trasformati dalla resurrezione di Cristo, alla fine del tempo, quando suonerà la tromba nell'ultimo giorno.

La contemporaneità della resurrezione di Cristo, che essa sia un evento che è reale anche oggi per me, insieme con la sua sostanza di evento del passato e di evento atteso che ci coinvolgerà nel futuro, anche noi risusciteremo, fa della sua realtà l'essenza del cristianesimo, senza questo messaggio non vi è cristianesimo. Se riduciamo perciò la risurrezione ad evento storico del passato senza contemporaneità, essa diventa dogma ecclesiastico senza ruolo nella nostra vita di ogni giorno. Se essa diventa soltanto una fumosa attesa di qualcosa che dovrà avvenire per noi chi sa quando, allora affonda nelle nebbie del mito o del simbolo religioso, non è categoria operativa nel presente capace di trasformare o di cambiare la nostra esistenza qui ed ora. Invece l'annuncio della risurrezione è per questo istante che viviamo ora: Cristo può trasformare oggi e qui la tua esistenza perché egli è risuscitato ed è in mezzo a noi e dentro di noi.

La parola trasformazione è grave, intensa, emozionante: viene dal termine greco allagesometha, essere cambiati in qualcos'altro. L'incarnazione di Cristo è stata l'assunzione da parte della divinità della nostra umanità, Dio si fa carico, prende su di sé la nostra condizione umana affondata nel peccato e nella morte. Dio in Cristo "non prende carne" ma diventa "uomo", l'incarnazione di Cristo non è un'assunzione passeggera e provvisionale della condizione umana, ma Cristo sarà per sempre Dio vero e uomo vero, anche ora in questo momento è veramente uomo e Dio, come tale intercede per noi dinanzi al Padre. Questo è il significato della risurrezione, questa è la risposta del Dio incarnato alla nostra morte, egli trasforma la morte in resurrezione, trasforma il corpo risuscitandolo, trasforma la nostra esistenza preparandoci alla risurrezione già, ora, in questo momento tu stai già subendo la trasformazione della tua esistenza che ti rigenera verso la risurrezione.

Martin Ibarra predicazione Pasqua 2012.