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4 Cura e salvaguardia del creato (culto radio)

INVOCAZIONE:

Signore invochiamo il tuo Nome che significa per noi tutto quello che rende umana e trasparente, allegra e intensa la vita che viviamo. Sii con noi e che la tua presenza trasformi la nostra esistenza di ogni giorno. In Gesù preghiamo, Amen.

INNO

Oggi nel giorno dedicato dalle chiese cristiane alla festa del creato leggiamo nella Genesi 2,8-10.15-17

8 Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato. 9 Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci. ... 15 Dio il SIGNORE prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino,17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».

Qualcuno ha chiamato la nostra epoca "l'era di Internet". Oggi il mondo non è il giardino di questo racconto iniziale, ma la realtà virtuale del computer. Due sono le parole che definiscono questa era internauta: la comunicazione e la conoscenza. A queste due parole si affiancano le due realtà che definiscono il nostro mondo: incomunicabilità e solitudine. Tutto ci raggiunge attraverso i collegamenti virtuali, ma abbiamo perso il tatto e il contatto con il mondo e con gli altri esseri umani, siamo soli davanti ad una tastiera o al quadrato catodico di un televisore. Il rapporto con la realtà concreta, con gli odori, i colori, il peso è immagine e non più habitat.

La domanda che viene dal nostro testo si riferisce all'essenza dell'essere umano. Per gli antichi l'essenza era quello che l'essere era nella sua parte più profonda e più vera, quello che siamo dentro. Dunque lo stesso Dio ci indica quale sia la nostra essenza, la nostra qualità fondamentale, quello che possediamo di più umano: la cura, la compassione, e questa realtà profonda si manifesta nei confronti del creato e degli altri esseri umani, ma anche nella cura di sé che è anche un dovere, non dobbiamo trascurare noi né il nostro corpo. Dio pianta un giardino e prende l'essere umano (ish) appena creato perché "lo curi", (lavori e custodisca). Per secoli i pensatori hanno cercato di individuare la vera natura dell'essere umano e l'hanno individuata volta per volta in qualità o ingredienti dell'uomo, della donna come l'intelligenza, la creatività, la libertà. Ma il nostro testo ci indica proprio la cura di sé e degli altri come l'orizzonte vitale dell'uomo e della donna, quello che dà senso e conferisce la felicità: siamo nati per curare e per essere curati, se questo non avviene, allora la nostra vita si impoverisce.

La società che abbiamo creato negli ultimi secoli minaccia questa essenza profonda dell'essere umano. Tutto ormai si riduce a spettro virtuale, l'unico spazio lasciato al nostro contatto con la realtà del mondo e dell'umanità sono "i servizi" che la società ci rende e che rendiamo (oggi il settore che impiega più persone è chiamato appunto "servizi"). Il risultato è la spaventosa solitudine senza affetti. L'essere umano deve riscoprire la sua essenza: la cura, la tenerezza, la sensibilità, senza di esse non si vive in modo adeguato e non si agisce in modo retto. Ricordate le parole che i discepoli rivolgono a Gesù nel testo del Vangelo: "non te ne curi di noi". In questo urlo disperato scorgo l'urlo delle nostre periferie, l'urlo del solitario navigatore di Internet, di chi si aggrappa agli ultimi resti dell'affetto. Sono l'urlo della nostra solitudine ad un Dio che sembra assente, addormentato, che ha lasciato il suo mondo. Noi sappiamo che Dio si prende cura, invece, del mondo e di noi. Dio è per definizione Padre e Madre che sa dare dei buoni doni ai suoi figli e figlie. L'essenza di Dio è amore, e dunque Dio cura l'universo, l'insetto e la foglia, la stella e la biografia degli esseri umani. E Dio, dice la Genesi, ha creato l'uomo e la donna alla sua immagine e somiglianza e dunque la nostra natura è partecipare alla cura del mondo e dell'umanità.

La chiesa è la nuova umanità: prendetevi cura gli uni degli altri, ripete costantemente l'Apostolo Paolo. Il ministero di Cristo consisteva nel manifestare Dio come Padre e Madre di tutti, la chiesa invece manifesta Gesù, rende visibile il Cristo che si prende cura come il samaritano del mondo e delle persone ferite, abbandonate e morenti. La cura ispira i ministeri della chiesa, fondamentalmente il ministero che lo Spirito Santo ci affida è quello di costruire un mondo e una società caratterizzati dalla cura, dalla compassione, dall'amore tenero e disinteressato.

INNO

Preghiera:

Signore, Tu ci chiami ad abbattere ogni muro di separazione, ogni frontiera posta alla solidarietà e all'amore, alla cura degli altri. Tu ci inviti ad essere come te e a non considerare nessuno straniero; trasforma la nostra società che vive oggi rigurgiti odiosi di razzismo e di intolleranza, perché possiamo costruire nelle nostre città una cultura del rispetto, della cura dell'altro, dell'accoglienza e dell'integrazione di tutti e di tutte. In Gesù, Signore e Salvatore nostro e di tutta l'umanità. Amen.