Questo sito web utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione.

PROTESTANTI E CATTOLICI 1: Introduzione e la "Dominus Jesus"

Introduzione alla serie di studi

Il sistema teologico cattolico e romano è assai complesso e contempora­neamente molto compatto e totalizzante, anche se periodicamente ha bisogno di essere riformulato.  Soltanto attraverso uno studio continuo e approfondito sia della sua struttura tradizionale e della sua evoluzione attraverso la storia, sia delle sue formula­zioni più recenti, sia della sua sociologia e psicologia interna, si potrà giungere alle sue radici vere, per non rimanere nella superficie e nelle generalizzazioni di un contatto epidermico e approssimativo.  Come battisti, obbligati come minoranza esigua nei paesi latini a convivere con questa realtà schiacciante, abbiamo bisogno di questo riscontro serio, non soltanto per sapere come procedere nell'attuale dialogo ecumenico, per esserne certi di quello che veramente ci unisce e separa, ma anche per situarci in una prospettiva adeguata, per conoscere il contesto sociale, la forma mentis e i condizionamenti etici e religiosi in cui ci moviamo e tentiamo di articolare il nostro messaggio diverso di fede e di vita, la nostra comprensione diversa del cristianesimo.  Il motivo per cui risulta così difficile per la maggior parte dei nostri teologi più o meno "ufficiali" e dei responsabili denominazionali capire chiaramente, per poi descri­vere accuratamente senza perdersi nel vago e nelle questioni secondarie, i principi e le conseguenze delle diverse sfaccetta­ture del sistema totalizzante cattolico romano, è appunto, questa mancata conoscenza e familiarità con la radice.  Occorre pur­troppo essere dentro per poter conoscerlo e descriverlo con sufficiente conoscenza di causa.
Noi, da fuori, spesso ci lasciamo abbagliare dalle questioni secondarie e non riusciamo a penetrare nella radice del sistema.  Non capiamo ad esempio la dipendenza psicologica, emozionale, re­ligiosa, culturale, intellettuale che crea.  Non percepiamo la sicurezza unitaria e totalizzante che offre all'individuo rispet­to al gruppo sociale ed altri "fedi", la convalida sociale che offre attraverso la sua identità forte.  Per dare un solo esem­pio, i concetti di "chiesa unica e chiesa madre" fanno una presa sconcertante negli ambiti emotivi dei più progressisti fra i suoi teologi come Küng o Gutiérrez, e fra i più semplici dei suoi lai­ci, fino al punto che per i primi risulta quasi impossibile portare le loro critiche alla gerarchia romana sino alle ultime conseguenze logiche. Un lettore evangelico di un libro come quello di H. Küng, The Church (Burns & Oates, Londra, 1968), non può non sorprendersi del fatto che, malgrado le fortissime critiche di questo autore a certi sviluppi storici o dottrinali e alle strutture della chiesa romana, non prenda in considerazione la separazio­ne, ma che giudichi necessario rimanere in essa.  Usa in questo libro diversi argomenti per giustificare la sua scelta.  Parte dal principio che tanto la sua "natura" come chiesa, la santità, come la sua contronatura, la colpevolez­za, appartengono all'essenza della chiesa pellegrina (p. 28).  Per lui c'è una "sola" chiesa che può vantare di essere cattolica, chiamata romana in maniera sbagliata.  Insomma, Küng rimane nella Chiesa cattolica romana solo perché essa è più cattolica delle altre?  Ma essendo più romana delle altre, non contraddice la sua cattolicità e diventa la meno cattolica per essere la più romana?
Come introduzione generale vi propongo uno studio dell’Enciclica Dominus Iesus (DJ in poi) dell’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ex Santo Ufficio, Card. Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI, per cominciare a penetrare nel sistema. Il secondo studio tratterà dell’evoluzione storica e del conflitto con la Riforma nel XVI secolo. Il terzo studio tratterà la Differenza basilare tra Protestanti e Cattolici, vedremo le opinioni di Lutero, Calvino e la mia personale, modestamente parlando. Il quarto studio prenderà di mira la questione ecclesiologica del ministero e quella generale delle mediazioni. Il quinto studio parlerà della mediazione liturgica e sacramentale. Il sesto studio tratterà del Papato da un punto di vista storico e teologico. Il settimo studio tratterà la questione del battesimo e dell’Eucarestia. Finalmente dedicheremo l’ultimo studio alla Bibbia, anche se per alcuni dovrebbe forse essere la prima fonte di differenziazione, ma non è così come vedremo in seguito.