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LA RESURREZIONE DI LAZZARO

Testo: Giovanni 11,1-45

La resurrezione di Lazzaro è una storia molto importante della Bibbia di solito si legge nel periodo di Pasqua, ma questa scorsa settimana voi sapete che mi trovavo a dirigere un campo con 24 tra bambini e bambine dai 6 agli 11 anni. È stato faticoso, ma molto bello stare con loro. Mi ha stupito molto, però, come già a questa tenera età questi bambini avessero già tanti problemi di autostima. In particolare, ce ne era uno di undici anni che pensava sempre alla morte. E le sue parole mi hanno colpito molto mi ha detto: la mia vita è come se mi sentissi in una tomba a soffocare.
Undici anni!! È già questi pensieri iniziamo bene la vita!!!
E poi mi è venuto in mente Lazzaro, l’amico di Gesù, chiuso ormai da quattro giorni in una tomba.
A volte viviamo le nostre esistenze come fossimo in una tomba fin da bambini.
Lazzaro si ammala e muore non sappiamo cosa avesse avuto, ma la sua storia e tutto ciò che è avvenuto si presta molto a una lettura psicologica e moderna di questo testo.
L’oscurità, la tomba, la rinuncia alla vita, il masso da spostare, Gesù che piange.
Tutto è adatto per parlare della paura che abbiamo della morte e come in realtà viviamo molto spesso la nostra vita già nella morte prima che essa avvenga.
Ci sono molti aspetti particolari in questo testo, Gesù che tarda ad arrivare perché rischierebbe la vita, ma poi decide di andare, i discepoli che come sempre capiscono ben poco di quello che dice Gesù, dorme è morto, Marta e Maria giustamente confuse e incredule come tutti. Tutti sembrano persi. L’unico che sa cosa fare è Gesù. Che oltre a dire chi è cioè io sono la resurrezione e la vita.

Dice due parole importantissime per aiutare lazzaro:
rotolate la pietra
Lazzaro vieni fuori
Toglietegli le bende

Immagina oggi di essere lazzaro:
Lazzaro è da quattro giorni nella tomba l’oscurità della morte lo ha avvolto
Ti capita mai di sentirti così scoraggiato come se fossi avvolto dalle tenebre? Prova ad immaginare lo stato fisico di Lazzaro dopo quattro giorni dalla sua deposizione nella tomba! quattro giorni il corpo è ormai avanzato nella decomposizione
Quale è la tua tomba su cosa hai messo una pietra sopra? a che punto della di decomposizione è il tuo problema.

Per Maria, la sorella di lazzaro, non c’è più speranza e Marta replicò a Gesù: “… egli puzza già..”
Cos’è che emana cattivo odore nella tua vita?
Forse è una relazione famigliare sbagliata non vai d’accordo con tua moglie, forse è un problema economico, forse sei dipendente da qualcosa come l’alcol, la droga il sesso
Il male puzza così tanto nella tua vita che per togliere l’odore ci hai messo questa enorme pietra sopra.

Però ti dico che la puzza si sente lo stesso.
Qualche anno fa sentivo un odore terribile venire dalla camera delle mie figlie non riuscivo a capire cosa lo producesse ho messo sottosopra la camera e ho trovato un limone ammuffito rinchiuso in una scatola e chiuso dentro un cassetto. Avevano giocato a fare un picnic e avevano seppellito questo limone ben chiuso nel cassetto. Be vi dico che per giorni la puzza di muffa si sentiva da per tutto anche se era chiuso.
Ho dovuto aprire il cassetto e buttare la scatola con il limone disinfettare e buttare il profumo prima che la puzza svanisse

L’arrivo di Gesù ci costringe a togliere quella pietra affinché la puzza esca del tutto
Anche chi ti è vicino non riesce a vedere più una via d’uscita come Maria e Marta si limitano a seppellirci mettendoci una pietra sopra.
Gesù, fa togliere quella pietra che nessun altro vuole togliere perché è l’unico che può prendere visione ed operare in noi. Ma, per rimuovere quel macigno che abbiamo posto sulle nostre imbarazzanti difficoltà, è necessaria l’umiltà e la fede.
L’umiltà perché ci sono tanti che pensano, io me la cavo da solo, ma perché Cristo deve venire a salvarmi da che cosa?
Io sono un uomo forte non ho bisogno di nessuno.
Forse non te ne sei ancora accorto, ma da solo i macigni che stai accumulando sulla tua vita non ce la farai a spostarli.
Forse non lo sai, ma prima o poi dovrai fare i conti con la tua debolezza e da solo non puoi farcela
Forse anche tu, come Maria e Marta, pensi che sia troppo tardi per un miracolo, ma non lo è.
Gesù le rispose: “Non t’ho Io detto che se credi vedrai la gloria di Dio?” (Giovanni 11:40). Il succo di questo meraviglioso racconto è che non importa quanto grave o “spiacevole possa essere la tua situazione. Gesù la potrà ancora modificare.

Piange Gesù perché non sopporta di vederlo morto, piange Gesù per te per me perché non può sopportare di vedrci distrutti atterrati, sommersi dall’oscurità

Il Vangelo non ci dice: «Rassegnati, tanto non puoi farci nulla». Gesù si impegna per ogni sofferenza dell'uomo, compresa l'ultima e definitiva, la morte.
Gesù dice tuo fratello risusciterà a Maria quando si contrappone a Gesù dicendo si nella risurrezione che avverrà alla fine dei tempi, ma Gesù controbatte IO SONO LA RESURREZIONE E LA VITA cioè non devi aspettare l’aldilà per vivere oggi devi uscire dall’oscurità la Risurrezione sia già presente oggi nella persona di Gesù e in quelli che credono in lui.
Rotolate la pietra è una richiesta che Gesù fa alle persone che sono vicino al morto.
Lazzaro vieni fuori” dice Gesù,  .. vieni fuori! Uomo... vieni fuori! Non giacere inerte al buio e nella dimenticanza... Vieni fuori! E Lazzaro viene fuori. È il trionfo della vita sulla morte, della fede sull'incredulità!
Possiamo anche noi uscire dai nostri sepolcri oggi. Far sì che Gesù tolga la pietra.
Perché Gesù è davanti alla nostra tomba lascialo aprire, lascia che qualcuno preghi per te lascia che ti tolgano le bende.


Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso d’olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbi, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là».
Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profonda-mente, si turbò e disse: «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.