IL MARE DI VETRO
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- Scritto da pastora Antonella Scuderi
Testo: Apocalisse 15,2-4
Il libro dell’apocalisse è un Testo difficile di cui abbiamo spesso timore, perché lo leghiamo all’idea della fine del mondo. Ma la parola apocalisse dal greco ἀποκάλυψις significa “rivelazione, svelamento, manifestazione". In realtà l’apocalisse è per i credenti il libro della speranza. Speranza che certamente un giorno la giustizia verrà ristabilita e il male sconfitto definitivamente.
È certamente un libro straordinario capace di narrare il passato, il presente e il futuro in poche righe e dunque è vero che tenta di descrivere il futuro, ma allo stesso tempo sta parlando del nostro presente e del presente dell’autore agganciandosi al passato. Questo movimento, passato, presente, futuro ci fa capire che Dio c’è sempre stato nella storia dell’umanità e sempre ci sarà.
È importante però cercare di comprendere per chi è stato scritto questo libro, a chi Dio rivolge inizialmente queste profezie.
Dio parla ai cristiani perseguitati dall'imperatore Domiziano nell'81 – 96. Immaginate che vita difficile che clima di terrore vivevano queste persone, continuamente braccate e costrette a nascondersi per pregare o cantare qualche inno a Dio?
La mia generazione non le ha mai provate queste cose, forse qualcuno ci ha ridicolizzato perché eravamo di un'altra religione, ma mai abbiamo sentito la profonda paura che si prova quando qualcuno ti vuole uccidere.
Forse i nostri nonni in tempo di guerra conoscevano bene questa paura. I miei nonni mi raccontavano della paura che avevano quando le bombe che cadevano sui palazzi; oppure del viaggio di ritorno di mio nonno dalla Russia, a piedi, tra varie peripezie e a rischio di vita ad ogni passo. Il racconto della paura che ha provato e di come questo sentimento fosse così terrificante, la sensazione più forte che avesse mai provato nella sua vita che non si mai potuto togliere di dosso.
Oggi molti popoli vivono ancora così, costantemente nel terrore, e attendono la liberazione, e quando tu attendi la liberazione non puoi che invocare Dio e aspettarti che lui faccia giustizia.
L’apocalisse è la risposta che si spera da Dio quando nella nostra vita viviamo momenti così difficili da non sapere come uscirne fuori.
E Dio risponde, attraverso Giovanni, invia al suo popolo e a noi un messaggio altrettanto forte come la paura di mio nonno, un messaggio capace di spazzare via ogni terrore di rovesciare ogni potenza negativa che imprigiona l’essere umano.
Giovanni vede il mare. Quando penso al mare, specie in questi giorni freddi mi vien subito in mente la spiaggia, il caldo il riposo l’acqua è la sua immensità, Che bello!!
Ma il mare per gli Ebrei era sinonimo di caos; nel mare si sprofonda, il mare incute paura anche il miglior nuotatore del mondo non può nulla contro la sua forza, là c’è l’abisso Gregorio Magno lo chiamava l’abisso della morte eterna”.
la nuova Gerusalemme è senza mare, apocalisse 21 ,1 proprio perché il mare rappresenta il male e da li che emerge la bestia a cui i martiri devono resistere.
Perciò viene da domandarci perché Giovanni il giorno della vittoria contro la bestia vede proprio il mare? Perché un simbolo negativo diventa così importante?
Il mare è di cristallo, cioè è diventato solido. Il potere del male è stato bloccato
I martiri quelli che hanno contrastato la bestia resistendo sono in piedi sopra il mare/male ormai definitivamente bloccato e cantano della loro gioia il canto di Mose che troviamo in esodo 15 che è stato scritto per celebrare Dio dopo la liberazione dagli egizi poi si affianca il canto dell’agnello cioè cantano della più grande liberazione che il mondo ha avuto, cioè la liberazione che Gesù a portato nel mondo.
ecco il paragone tra la liberazione di Israele dall’Egitto e la vittoria dei cristiani: da una Pasqua all’altra. Da un passaggio all’altro. Se il primo dice il movimento che va dalla schiavitù alla libertà, il secondo sancisce quello dalla morte alla vita.
Gesù colui che ha camminato sulle acque per venire verso di noi cristallizza il mare, così che, noi possiamo camminare sulle acque senza sprofondare per andare ora noi verso di lui.
Un Simbolo potentissimo, Cristo ha reso possibile all’essere umano di venire a Dio bloccando ogni male definitivamente.
Ma un altro elemento fondamentale di questo passo è la resistenza dei martiri; Essi hanno resistito alla bestia fino alla morte.
Resistere a chi ?
Dio, vuole che noi comprendiamo ciò che può essere il potere politico nella storia, come gli uomini possano diventare vittime e insieme complici di tale potere.
La bestia sale dal mare, cioè da quello spazio negativo e caotico che il mare. Giovanni intravede qui la potenza politica di Roma ed è rappresentata come in Daniele cioè i quattro imperi totalitari che si erano succeduti nell’antichità: Babilonia, Media, Persia, Grecia. Il potere totalitario appare come bestiale, disumano e al contempo blasfemo. Questa è la bestia un potere politico totalitario, una realtà bestiale e dunque disumanizzante, mostro che tutto domina e inghiotte, arbitro assoluto della vita e della morte, realtà che si pone al di sopra del bene e del male, non giudicabile perché nessun processo può essere intentato contro le sue nefandezze.
Ma il male assoluto appare operante anche nella gente sedotta e stupita da questa bestia. Soprattutto perché la bestia a un certo punto sembra colpita a morte in una delle sue teste, ma poi questo potere riprende, si rinnova, trova modi per durare ancora, e le sue piaghe, anche quando sembrano capaci di condurla alla fine, in realtà guariscono. L’impero continua, non è invulnerabile ma si rigenera continuamente, e allora la gente «adora la bestia dicendo: “Chi è simile alla bestia e chi può vincere contro di essa?”» (cf. Ap 13,4). Sicché la bestia si esalta, alza la voce, grida: «Vedete, ho il consenso, l’approvazione, ho il carisma della seduzione!» (cf. Ap 13,5-6). Così nasce la religione della bestia…
Ogni epoca ha la sua bestia
Il cristiano oggi a cosa è chiamato a resistere? Probabilmente è chiamato a resistere, ad una mentalità dell’omologazione, dell’arrivismo, dell’esibizionismo e all’egocentrismo e dell’inimicizia che impera nel nostro secolo.
E forse si potrebbero aggiungere ancora molte altre cose, ma questo meraviglioso testo ci raccomanda di resistere a tutto ciò, perché prima o poi Cristo tornerà e la bestia, l’anticristo, satana e il male verranno spazzati via e noi non avremmo più paura perché potremmo andare da Dio senza più sprofondare.
Che il Signore ci aiuti a resistere fino alla fine.
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