BARTIMEO
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- Scritto da Evangelista Ivano De Gasperis
Marco 10,46-52
L’Evangelista Marco, sempre essenziale nella sua narrazione, colloca l’incontro tra Gesù e Bartimeo in un punto che fa da cerniera tra i racconti di miracoli e la vita di Gesù e il suo ingresso a Gerusalemme e l’inizio della passione, a noi molto caro in questo tempo quaresimale.
Con tre parole essenziali, simili a tre colpi di pennello, Marco ci offre una vivida descrizione di un uomo e della sua condizione: cieco, mendicante, seduto presso la strada.
Lo possiamo immaginare immerso in una fitta oscurità, (prova a socchiudere gli occhi e a figurartelo) seduto a terra, forse con i capelli incolti, la barba lunga, magari anche sporco e maleodorante. Riesci a vederlo?
Quest’uomo sopravvive grazie alla pietà della gente, alle elemosine e si trova a raccogliere. Il valore che ha “agli occhi dei passanti e forse persino di se stesso rischia di coincidere con il valore dei soldi che riceve nelle sue mani.
(Ma sono davvero i soldi che mettono nelle nostre mani a definire il nostro valore? E’ il conto in banca cifra affidabile della nostra ricchezza? La popolarità è forse parametro del vero successo? Soprattutto sono queste cose a rendere le persone felici e libere?)
NO, ci vuole molto di più che l’aspetto estetico, l’abilità, il potere, la fama o i soldi per definire il valore di una persona!
Quando sente che chi gli sta passando vicino è Gesù, Bartimeo pur non avendolo visto compiere alcun miracolo, alza la voce e dice: GESU’ FIGLIO DI DAVIDE ABBI PIETA’ DI ME!
Molti lo invitano a tacere, ma per lui il Messia è già arrivato e facendo una confessione messianica, anticipa con un gesto eclatante quanto succederà durante l’entrata a Gerusalemme!
Ecco che grida sempre più forte, persiste chiama il Maestro per nome, riconoscendolo implicitamente quale Messia ed erede al trono! Gesù, sentendosi chiamare insistentemente per nome arresta il suo cammino e “manda a chiamare chi lo chiama”!
“CORAGGIO, ALZATI, GESU’ TI CHIAMA! Esistono parole più belle di “coraggio, alzati, Gesù ti chiama!? Un bel versetto da tenere sempre a mente, magari sul comodino, col quale cominciare ogni nuova giornata! Parole che quando sono giù mi ripeto ogni mattina. Oggi Gesù ti chiama in modo speciale, ogni mattina ti apre gli occhi perché tu veda e cammini nella sua luce!
Non c’è bisogno di trovarsi nella condizione più difficile per accogliere il suo invito a seguirlo, non a tutti e tutte noi capita di non riconoscerci nel luogo dove siamo, nel corpo che abitiamo, nei vestiti che indossiamo, ma l’invito è per tutti e fare a nostra volta un percorso simile a quello di Bartimeo.
50 Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Riesci a vedere quest’uomo che a occhi chiusi si avvia verso il Signore, camminando nel buio, guidato però dalle orecchie procede per fede, giunge da Gesù
La salvezza di Bartimeo
Il Maestro sorprendentemente gli chiede “cosa vuoi che ti faccia?” Il cieco gli risponde: «Rabbunì, che io ricuperi la vista». 52 Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In quell'istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via.
Ecco un uomo resuscitato! Nuovo! Liberato dalle fasce della morte come Lazzaro! Non è più al margine della strada, ora è al centro della Via! Apre gli occhi e vede il volto di Cristo, i suoi occhi, il suo sorriso. Quello delle donne e degli uomini meravigliati, quello de discepoli e delle discepole. Vede l’embrione della prima Chiesa.
La parola greca che è qui tradotta come “guarito” è quella che solitamente viene tradotta come “salvato”.
Il Cieco non ha solo recuperato la vista, ma una nuova visione di se stesso! Lui è figlio di un uomo valoroso ed è chiamato ad essere una persona di valore!
Liberi di seguire Cristo
Gesù lascia libero quest’uomo di tornarsene alla sua vita, ma la sua vita ormai non può più essere solo sua, appartiene ai tanti poveri e ciechi che sono ancora accasciati sotto il peso di una non vita segnata dal buio della solitudine e del peccato. Appartiene a colui che l’ha liberato!
Appello
Gesù invita i suoi, invita te e me, la Chiesa e l’universo intero ad ascoltare con attenzione il grido del sofferente, a non censurarlo, piuttosto a prenderlo sul serio, a chiedergli cosa voglia?
Questo significa essere veramente figli e figlie di Abramo, figli e figlie di Dio, discepoli e discepole di Gesù, eredi di Valdo e di Martin Luter King, ambasciatori e ambasciatrici di pace! Che ci fai a terra, nella via dei malfattori, prostrato/a davanti alle prove della vita, ALZATI, GESU’ TI CHIAMA abbandoniamo le tenebre dell’ostilità e della rassegnazione per intonare insieme il canto dell’evangelo della Vita Nuova!
Predicazione tenuta in chiesa valdese Milano in occasione della festa della Libertà 18 febbraio 2024
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