Questo sito web utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione.

IL SEME AUTOMATICO

Testo: Marco 4, 26-29

Imparare l’attesa è una grande arte. Noi che vogliamo tutto subito perdiamo il gusto dell’attesa, perché quando hai tutto subito, non hai la gioia della conquista. Ricordo da bambina quanto era bello mettersi i soldini da parte per comprare magari una bambola, i primi videogiochi, magari ci mettevi anni, magari nemmeno ci riuscivi, ma sognavi, oggi nella società del prendi e butta via è difficile capire la bellezza del tempo dell’attesa.
Spiegazione del testo
La parabola che Gesù racconta è molto lontana dai nostri riti quotidiani, però tutti quanti noi abbiamo provato a far crescere un seme; spesso nelle scuole elementari si fanno questi esperimenti. Non è sempre così facile far crescere un seme, a meno che non prendi le bustine del Tiger che hanno i semi selezionati, per far crescere un seme c’è bisogno di tanta cura, di un terreno ben lavorato, concimato, vanno estirpate le erbacce fatta la dissodazioni, un processo molto lungo che dura mesi. Infatti, la parabola di Gesù è alquanto strana, perché racconta una routine di lavoro senza raccontare ciò che fa veramente un contadino.
Questo è intenzionale da parte di Gesù perchè è molto chiaro che il soggetto della parabola è il seme e non l’uomo che getta il seme o il raccolto finale. Gesù vuole parlare del regno di Dio che deve venire e utilizza questa immagine così semplice. Invece di parlare di eserciti, imperi, ricchezze, parla di un umile semino, raccontando il processo di crescita. La parabola inizia con un uomo che fa delle azioni, ma sono, a parte l’azione del gettare, determinati per la crescita del seme. Gesù presenta la scena come ipotetica dicendo i verbi al congiuntivo: getti, dorma, si alzi, germoglia, cresce. Il verbo “getti” (balē-aoristo attivo congiuntivo) indica lanciare, disperdere a terra, e indica che il seme è gettato solo una volta a terra, e i seguenti verbi (congiuntivi presenti): dorma, si alzi, germoglia e cresce indicano che il resto delle attività della parabola sono continue.
Non si semina continuamente un seme in un campo, ma la crescita di un seme è una continua attività.
L’attività dell’uomo, dunque, è limitata più precisamente compie due azioni: una fisica e l’altra, possiamo dire, mentale.
La prima è gettare il seme nel terreno, un’azione importantissima, sì perché se non si getta il seme nel terreno di certo non nascerà nulla. Ma poi il contadino compie la sua rutina di vita dorme e si alza, notte e giorno. Il v.27 indica che il contadino giornalmente, dopo aver seminato, non fa più niente.
Ma il contadino come dicevo ha anche un'altra azione “Il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come” (v.27). cioè il contadino è un ignorante, sa che se semina il seme crescerà, ha fermamente fiducia che questo avverrà, ma non sa come. E come quando accendi una luce sai che il lampadario si accenderà, ma se non hai studiato un po' di elettricità non sai come avviene questa cosa.
Dunque, Mentre il contadino va avanti come ha sempre fatto: dorme e si alza, un altro processo è all’opera, lentamente e senza sapere come avviene, il seme germoglia e cresce. Il Seme, invece sa tutto, ha un misterioso potere, il seme germoglia e cresce; la vita è racchiusa in esso e il contadino non può fare nulla perché gli manca totalmente il controllo dei processi di germoglio e di crescita.
La terra stessa, dove è contenuto il seme, contiene gli elementi necessari per il nutrimento e la crescita del seme stesso, quindi della pianta, così “da se stessa” “automata” in greco da cui viene la parola automaticamente, cresce senza un aiuto umano, o causa visibile.
Questo seme ha delle caratteristiche importanti:
La crescita del seme è progressiva da uno stadio all’altro: prima l’erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato.
La crescita non avviene tutta in una volta, ma avviene e avviene con il tempo. Questa sequenza presuppone anche che tutto ciò che è accaduto sotto la terra diventerà visibile.
La crescita del seme è impercettibile sottoterra non sai cosa stia avvenendo
La crescita del seme è inevitabile
In fine, la nostra parabola parla di mietitura v.29 “quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura”. Quest’ultima frase è stata interpretata in mille modi molto spesso negativi del Dio che arriva con la falce miete i cattivi, ma in questo contesto, la mietitura sembra più un momento di festa. Perché è' il seme che in realtà̀ fa tutto: germina, cresce, matura e si offre all'uomo per la raccolta. Quando il regno di Dio sarà pronto, Dio si manifesterà al mondo e verrà a raccogliere il frutto del suo amore.
Questa parabola ha dato sfogo a moltissime interpretazioni: il contadino siamo noi; Il seme è la parola di Dio che entra nei cuori, cioè il terreno e li cresce fino a cambiare le persone; oppure l’umo è Gesù Cristo stesso che ha semina il seme del regno di Dio, con la sua vita e ora il seme sta crescendo fino a che Cristo ritornerà. Ma tutte queste interpretazioni hanno alcuni elementi in comune, anche per l’essere umano moderno. Il primo elemento importante è che Gesù ci dice che l’attivismo non serve a nulla, non saranno la molteplicità delle nostre azioni o attività a far arrivare il regno di Dio. A suo tempo, Dio arriverà è ineluttabile. ll regno di Dio cresce in segreto e non dipende dalle capacità umane. Il regno di Dio può essere nascosto per tanti, è qualcosa di sotterraneo, ma un giorno diventerà visibile a tutti.
Ma, attenzione Gesù non intende incoraggiare l'inerzia, o la pigrizia, o il non preoccuparci per l’opera di Dio, quello che la parabola sottolinea è che il regno di Dio cresce a prescindere da ciò che noi facciamo o non facciamo. Serve ad incoraggiare i discepoli delusi e preoccupati che non vedono i risultati dei loro sforzi. Quindi questa parabola non serve solo a spiegare il regno di Dio, ma ha anche un altro scopo, uno scopo consolatorio. Dopo la fatica e la pena della semina, non c’è altro da fare che attendere con pazienza e aver fiducia. Ignazio di Loyola diceva: Agisci con la migliore competenza e diligenza, come se tutto dipendesse da te. Ma insieme confida nella forza e nell'aiuto di Dio, sapendo che tutto ti è donato da lui. E’ questa fiducia che mancherà̀ ai discepoli la notte di quello stesso giorno, durante il mare in tempesta, quando Gesù̀ dormirà̀ ed essi veglieranno impauriti vv. 35-41. I credenti possono essere incoraggiati ad avere fiducia, nonostante le preoccupazioni, i problemi, nonostante non si vedano nei presenti grandi risultati. I nostri sforzi a volte sembrano vani, ma Dio farà crescere il Suo regno! Questa è la Sua promessa e lui lo farà!Ezechiele 17:24 dice: “ Io, il Signore, l’ho detto e lo farò”. La crescita e il cambiamento si verificano mentre non sappiamo come. Anche se il regno di Dio sembra essere inattivo, in realtà è in crescita e la raccolta verrà come vuole Dio, e al suo tempo.
Amen