Questo sito web utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione.

TANTO PICCOLO, TANTO GRANDE

CHI E’ LO RE?
Chi è il più grande o la più grande? Quale nazione? Quale squadra? Quale partito? Quale uomo?
Nella Bibbia si assiste persino alla tristissima competizione su quale sia l’apostolo più grande, o su chi facesse più proseliti. Quale la Chiesa o il pastore più grande? Hitler, gli imperatori e tutti i leader di questo mondo amano il dispiegamento numerico delle folle che li seguono come pecore e allore eventi, feste, marce, sfilate che per un’atavica logica del branco che parte per la caccia o la guerra ci fanno ribollire il sangue e sentire forti!
Gesù conosce bene la gloria e la miseria dei nostri pensieri; la potenza seduttiva che la grandezza esercita su di noi!
Eravamo pochi/e all’incontro di preghiera… la chiesa era piena!!! Abbiamo battezzato cento persone in un anno!!! Siamo migliaia oggi in piazza,
ma anche più banalmente un paio di centimetri in più ci farebbero sentire maggiormente a nostro agio! Una tavola piena di cibo. Un po’ più di muscoli, un voto un po’ più alto, un po' più soldi. Qualche follower e like in più non ci dispiacerebbe, al pari di una casa, una macchina (o un frigorifero) un po’ più grande!
Ci è capitato non di rado negli anni passati di vedere persone con delle pizze all’orecchio al posto del telefono o ferme, bloccate nel bel mezzo di un parcheggio del supermercato, mentre contro ogni legge della fisica, disperatamente, tentavano di infilare televisori troppo grandi dentro automobili troppo piccole!
LA STORIA DI ENRIQUE
Sapete che in seguito al trasloco abbiamo dovuto trasportare parecchi mobili ed elettrodomestici. L’ultimo dei quali, comprato in sconto del 50%, non passando per la porta stretta (non del paradiso, ma dell’ascensore) c’è stato lasciato in fondo alle scale…
Ho provato a portarlo su per le scale da solo, ho chiesto aiuto a mio figlio, ma niente…
Così, sconfitto e ferito nel mio orgoglio ho dovuto chiedere aiuto, anche a Raffaele!!!
Ma anche Raffaele ha dovuto riconoscere i propri limiti, così mi ha detto: chiama Enrique!
E così la palla è passa a Enrique e suo figlio: al telefono, mi risponde calorosamente. Gli espongo il problema e lui mi dice serafico: “Pastor, deve pregare!”
Divertito dalla sua replica gli dico che ho pregato e che Dio mi ha detto: “telefona a Enrique!”
Così, molto cortesemente, Enrique è corso in mio aiuto assieme al suo bravissimo (e fortissimo) figlio e in pochi minuti abbiamo assistito a un’ascensione prodigiosa!
Mi sono tornate alla mente le parole del Maestro che ci dice: “se aveste fede quanto un granel di senape spostereste questo Monte!!!” Come i discepoli anche noi possiamo sentirci deboli, piccoli, ma la fede (più dell’orgoglio o la superbia), può cose inimmaginabili. Non fede in noi stessi, ma in Lui e negli angeli che ci mette a fianco.
Allora ecco che il nostro Maestro oggi continua a istruirci con piccoli esempi che ci rivelano l’Evangelo iscritto da Dio nel grande libro della natura e nelle esperienze che vive ogni creatura. Egli ci mette in guardia circa l’amore per la grandezza focalizzando la nostra attenzione sulle cose piccole e troppo spesso trascurate.
A UN MODESTISSIMO INIZIO PUO’ SEGUIRE UN ENORME RISULTATO
A volte noi perdiamo di vista che l’opera è di Dio e ci mettiamo il mondo sulle spalle, come se tutto dipendesse da noi. Sembra una cosa molto bella e cristiana, ma questo è un grave peccato!
Cristo tiene il mondo nelle sue mani, compresi noi!
Gesù ci ricorda che noi abbiamo una parte da svolgere, gettare il seme, ma anche che poi la crescita di questo non è più affar nostro!
IL REGNO HA INIZIO SULLA TERRA
Quel seme non rappresenta la nostra dottrina, né il campo la nostra chiesa, né il frutto la nostra gloria o il numero di battezzati. Qui Gesù ci sta parlando del Regno di Dio sulla terra. Il vero regno di Dio, che in parte si manifesta certamente nella chiesa locale, ma che è ben più grande di questa e abbraccia e trasforma il mondo!
IL FATTORE TEMPO, IL FUNGO E LA VITE. IL REGNO COL TEMPO CRESCE
Poca favilla gran fiamma seconda (Paradiso I, 34), scriveva Dante! Spesso non abbiamo voglia di attendere e pretendiamo frutti subito.
Ma il regno di Dio non è un fungo, è una vite che produce frutto nella sua stagione.
Ricordo quando ebbi per la prima volta la gioia di assistere a una nuova nascita spirituale.
Avevo testimoniato per tre anni a una persona a me molto cara, amica e solo quando rinunciai a “convertirla” questa aprì il suo cuore a Dio!
Il Colibrì e l’incendio
Per fare meglio a volte dobbiamo fare meno, ridurre il carico o distribuirlo meglio.
Fai la tua piccola parte anche se ti sembra poco o addirittura inutile!
Un’antica leggenda africana narra che un giorno, in una foresta africana, per l’eccessiva calura scoppiò, all’improvviso, un incendio.
Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli abitanti, terrorizzati, cominciarono a scappare.
Tutti, tranne un piccolo Colibrì, che raccoglieva una goccia d’acqua nel suo becco e la portava sull’incendio. E poi di nuovo via: ritornava al laghetto raccoglieva una goccia d’acqua e la portava nuovamente verso il fuoco.
Il leone allora che, di lontano, intanto osserva la scena, chiese con sarcasmo all’uccello:
“Che combini, sciocco! Non vedi che la foresta sta bruciando e tutti gli animali scappano? Cosa pensi di fare?”.
Il colibrì guardò il leone negli occhi e gli rispose:
“IO FACCIO LA MIA PARTE!”.
Il leone si mise a ridere: “Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?” e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua.
A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco.
Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d’acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme.
E all’improvviso, tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.
Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell’antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell’aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco.
A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, dopo un istante di esitazione e di vergogna, incominciarono ad aiutare i loro figli. Con l’arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l’incendio poteva dirsi ormai domato.
Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco.
Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di FEDE e di SPERANZA.
Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio.
CON LA ZIZZANIA CON GLI UCCELLI NEMICI
Forse oggi desidereresti un paio di braccia in più a sostenerti. Forse, non solo non ti senti aiutato o aiutata ma addirittura criticata, questo ti ha ferito/o, ma coraggio, è così che va la vita, nella parabola del Signore è scritto che anche gli uccelli del cielo, che prima mangiavano il seme, troveranno rifugio tra i rami dell’albero. Tu non li temere, non temere la zizzania che cresce nel campo, né il lupo, né la capra che si lamenta sempre, borbotta, calunnia o sparla!
Il Regno di Dio è ben capace di resistere a ogni attacco e offesa. Non cedere allo sconforto, ma prega con me, tendi la mano al tuo prossimo con fede, anche con solo un granello di fede! Lasciati sostenere nella tua fatica e sostieni l’altro/a nella sua!
Toccherai il Regno di Dio con mano, accoglilo dentro di te come un seme ed esso crescerà!