IL PROLOGO DI GIOVANNI RACCONTATO AI BAMBINI E ALLE BAMBINE
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- Scritto da Anna Maffei
Testo: GIOVANNI 1, 1-5,14
1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta.(...) 14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi.
Quest' anno abbiamo scelto, insieme al consiglio di chiesa, di mettere al centro i bambini e le bambine. Cioè - ci siamo detti - ogni volta che trattiamo un tema o riflettiamo su un testo biblico, vorremmo tenere nel nostro orizzonte anche i bambini. E' un compito non facile perchè non siamo abituati a farlo. Qui per esempio parliamo fra adulti, perché mai dovremmo preoccuparci dei bambini, di quello che comprendono, di come coinvolgerli, semplicemente, di come cercare di farci capire? La scommessa è proprio questa, che un orizzonte in cui ci siano bambini e bambine ci aiuti a preservare e coltivare la dimensione, della promessa e del futuro. Ricordate il testo che abbiamo letto della promessa di Dio ad Abramo? Quanto lontano è riuscita ad arrivare quella promessa! Solo perché qualcuno - Qualcuno - l'ha tenuta viva per noi, per i nostri figli, e i figli dei nostri figli...
Se dunque, come abbiamo deciso, quest'anno ci occuperemo del Vangelo di Giovanni, dovremmo chiederci come poterlo poi noi stessi comunicare ai bambini, nella scuola domenicale o anche nella nostra veste di genitori, nonni, zii, amici di famiglia.
Una nostra sorella lontana - abita a Bari e si chiama Ester ma a Dio piacendo verrà a trovarci il prossimo weekend - avendo ascoltato il nostro impegnativo proposito ci ha preso alla lettera e ci ha raccontato:
Quando ero bambina e lessi per la prima volta l'inizio del Vangelo di Giovanni, rimasi molto male: mi aspettavo di leggere della nascita di Gesù o qualcosa di simile, invece mi trovai davanti il "Verbo appo(presso) Dio e il Verbo era Dio". Che c'entravano i verbi con la vita di Gesù? Chiusi il libro.
Il Vangelo di Giovanni, con il proprio linguaggio simbolico, con i lunghi discorsi, le grandi dispute sembra non prestarsi molto a un lettore o una lettrice non ancora adulta. Men che meno questo inizio così misterioso!
E' così? Forse sì. Ma vale la pena provarci, almeno, senza gettare la spugna prima ancora di cominciare a combattere.
Quindi cercherò di dire qualcosa su questo testo tenendo dentro anche i bambini e le bambine. L'autore del Vangelo riprende un testo, che forse era un antico inno cristiano, lo rielabora e lo mette all'inizio del suo Vangelo. Ne commentiamo solo qualche aspetto.
Ecco la prima parola chiave: "Nel principio", cioè all'inizio. La stessa parola la troviamo all'inizio della Bibbia nel libro della genesi: "Nel principio Dio creò i cieli e la terra". E non è un caso.
Anche nel nostro inno si parla dell'inizio di tutto quello che esiste. Anzi qui potremmo anche dire che si parla di "prima dell'inizio", cioè ancora prima degli eventi raccontati nella Genesi. Prima che Dio creasse gli alberi, le montagne, le valli, le piante, gli animali e noi, la Parola era con Dio, anzi era Dio. La traduzione "parola" è preferibile a "verbo" che è un latinismo e normalmente è oggi usato in ambito grammaticale.
Che significa che la Parola era con Dio, anzi era Dio?
Significa che Dio è un Dio che per sua natura si mette in relazione.
Infatti, la parola a che serve? Serve a comunicare, a metterci in relazione gli uni con le altre. Dio sin da prima che esistesse il mondo era così, è sempre stato così. Possiamo dire che c'è un solo Dio, ma non è un Dio che ama stare da solo. Un solo Dio, ma non un Dio solo.
Dio parla. La sua natura è aprire un dialogo. Con chi? Con se stesso e con le sue creature. E naturalmente usa il linguaggio che le sue creature possono capire. Quindi usa linguaggi diversi per noi umani che parliamo moltissime lingue diverse, e anche linguaggi diversi per tutte le sue creature, animali compresi. Per noi sono linguaggi indecifrabili e misteriosi. Ma Dio li conosce tutti. Anche i linguaggi dei nostri pensieri.
Ma c'è di più: come è anche raccontato nel libro della Genesi, la Parola di Dio è capace di creare. Dio disse: "Sia la luce" e la luce fu! Dio parlò e il cielo fu separato dalla terra, Dio parlò e il mare prese il suo posto e fece emergere le montagne. Poi una parola di Dio fece la luna e il sole, eccetera eccetera. Cioè la parola di Dio è riuscita a creare quello che prima non c'era. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
E questa capacità creativa della parola di Dio è qualcosa che possiamo capire anche noi. Solo se parliamo, se rivolgiamo la parola a qualcuno che non conosciamo, può nascere per esempio un'amicizia che prima non c'era.
Una ragazza che conosco che qualche giorno fa ha cominciato il liceo, ha raccontato a sua madre il suo primo giorno di scuola: "Ho deciso di mettere da parte la mia timidezza e sono andata a parlare fuori con le ragazze che come me aspettavano di entrare a scuola, e ho chiesto loro di che sezione erano e poi quando ho dovuto scegliere in quale banco mettermi, mi sono seduta accanto alla ragazza che era arrivata un po' in ritardo, così per aiutarla a non sentirsi a disagio". Ecco, parlando con le ragazze al cancello di scuola o mettendosi accanto alla ragazza trafelata e imbarazzata, questa ragazza ha scelto di comunicare subito alle compagne, vicinanza, solidarietà. La parola - ma valgono anche i gesti che a volte parlano anche più delle parole - crea legami che prima non c'erano. Così possiamo capire che ancora di più, milioni di volte di più, la parola di Dio è capace di creare. Crea cose, cioè fiumi, valli, stelle e pianeti, ma crea anche legami complicati ma vitali fra tutto ciò che crea. Nulla e nessuno è creato per restare in solitudine. Quindi con la sua parola Dio non crea cose o animali separati gli uni dagli altri, ma crea un spazio vitale dove tutto è in relazione, crea un ecosistema, cioè un universo dove è tutto collegato, in cui noi abbiamo bisogno di aria, acqua, nutrimento, luce e anche il buio che serve al riposo. Noi, ma non solo noi, anche tutto il mondo animale. E quello di cui abbiamo bisogno lo prendiamo. Prendiamo acqua dai fiumi e dai laghi, prendiamo l'ossigeno che le piante emettono trasformando l'anidride carbonica. Ma per respirare aria buona e acqua pulita noi ci dobbiamo prendere cura di quello che abbiamo ricevuto in dono. Ma questo è un altro argomento. Ma, a volte, le domande dei bambini ci fanno andare apparentemente fuori tema e, se accade, non fa niente, seguiamo i loro ragionamenti.
Noi però torniamo alla parola che crea. La parola che era con Dio significa proprio questo. Dio per sua natura comunica e ogni volta che comunica quello che viene fuori è vitale, crea vita. Possiamo fare un altro esempio rispetto alla parola che crea quello che prima non c'era. Facciamo l'esempio delle parole di una storia. Qualcuno ci racconta una storia. E magari ce la racconta anche
tante volte. A me piaceva la storia di Nicolino che il nonno mi raccontava e volevo sentire sempre quella storia là. Quella storia che ci viene raccontata (con la parola) diventa parte di noi piano piano. Ci fa riflettere, ci fa pensare, ci fa porre nuove domande che cercano altre risposte. Insomma quella storia, facendo ormai parte di noi, può anche farci decidere di fare una cosa o non farla. Può avere un'influenza positiva o negativa sulla nostra vita. Mettiamo la storia di Pinocchio. E' una storia molto ricca che può insegnarci molte cose. Per esempio che è meglio non dire le bugie, o che a volte bisogna stare attenti a persone furbette e imbroglione come il gatto e la volpe. E' solo un esempio. Ecco. La Parola era con Dio, era Dio significa anche questo. Dio è un Dio che vuole comunicare con le sue creature. A noi vuole far conoscere la sua storia attraverso dei racconti molto speciali che sono nella Bibbia. Il Vangelo è uno di questi racconti. Come altri racconti, ma più di altri racconti, il Vangelo ci aiuta a vivere bene e a conoscere Dio. Questo particolare racconto ci vuole illuminare la vita. Se la nostra vita è come un cammino, la parola di Dio è come una torcia che fa luce nel buio. 5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta. E la luce di Dio è più forte del buio. Questo è molto facile poterlo dimostrare ai bambini ed è bene che lo ricordiamo anche noi. La luce vince sempre sul buio. Possiamo fare dei giochi con i bimbi se sono ancora piccoli. Far capire loro come a volte basta solo un pochino di luce, un solo raggio di sole, una piccola torcia, la fiamma di una candela, per aiutarci ad orientarci in una stanza buia, per vedere i contorni delle cose, per non sbattere la testa, per non inciampare. Ecco, Dio comunica e ci parla, con la Parola crea nuovi legami, e ci racconta la sua storia in modo che noi possiamo capirla, e questa storia illumina il nostro cammino, la nostra casa, non ci fa inciampare o andare a sbattere.
C'è ancora una cosa importante in questo inno con cui comincia il quarto Vangelo. E' un affermazione forte che si trova al v. 14: 14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi.
Questo è il centro della storia che questo Vangelo ci vuole raccontare. A proposito la parola Vangelo, significa "Buona notizia", cioè è una parola che ci dice cose buone, parole che ci fanno bene. Ecco la Parola è diventata carne significa che Dio per comunicare ancora meglio, per sedersi vicino a noi, per parlare la nostra lingua, per parlarci di se stesso in modo che noi possiamo capirlo bene ha deciso che la sua Parola diventasse addirittura una persona come noi. Il Vangelo è una bella notizia perché ci parla di questo, di Dio che manda suo Figlio per parlarci di persona, diventa uno di noi in tutto e per tutto. Ha un nome, Gesù, ha dei genitori, Maria e Giuseppe, quello che dice e anche quello che fa viene direttamente da Dio. Gesù, la sua Parola diventata umana, crea, crea legami nuovi, come quelli che viviamo in chiesa, crea amicizia perciò diventiamo amici di Dio e quello che dice, se ce lo ricordiamo sempre, ci può aiutare in molti momenti della vita. Quello che dice, anzi tutta la sua storia che il Vangelo ci racconta è come una luce che illumina una stanza buia, o una torcia che illumina il cammino nella notte. Non ci fa inciampare. Gesù è Dio che ci parla. Questo è l'inizio del Vangelo di Giovanni.