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Ti siamo grati Signore

Salmo 31 “Esulterò e mi rallegrerò per la tua bontà….

Testo: Filippesi 1: 1-11 e 4: 21-23

Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i diaconi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. Io ringrazio il mio Dio di tutto il ricordo che ho di voi, e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi, prego con gioia a motivo della vostra partecipazione al vangelo, dal primo giorno fino a ora. E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Ed è giusto che io senta così di tutti voi, perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del vangelo, siete partecipi con me della grazia. Infatti Dio mi è testimone come io vi ami tutti con affetto profondo in Cristo Gesù. E prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio

Filippesi 4:21-23 “Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù. I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano e specialmente quelli della casa di Cesare. La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.

Ho accolto con gioia l’invito a preparare una meditazione per un breve culto in vista della riconferma del ministero della pastora Anna Maffei nella nostra chiesa di Milano. Era il mese di marzo. Non avevo nessuna idea su quale testo preparare una riflessione e ho lasciato passare un po’ di tempo. Ogni tanto leggevo un testo biblico, altre volte mi concentravo ascoltandola nelle predicazioni e studi serali.

Sovente ripensavo agli anni di conoscenza. Abbiamo trascorso alcuni anni insieme nel Comitato Esecutivo e poi anche quando è stata eletta presidente della nostra Unione e io ho continuato ad andare presso gli uffici a Roma per collaborare. Anna è stata una presidente vulcanica. Al termine dei suoi anni di presidenza le collaboratrici e collaboratori degli uffici le hanno dedicato una poesia divertentissima con la quale mettevano in evidenza che non vi era giorno che si inventasse qualche nuovo impegno, visita o altro ……

Poi un pomeriggio questo testo di Filippesi 1 ha catturato la mia attenzione perché nella mia Bibbia era segnato con brevi annotazioni e mi ha fatto ricordare una predicazione di Anna qui a Milano nel 2015 e così ho deciso di portare alla vostra attenzione questi meravigliosi versetti.

Meravigliosi perché qui l’apostolo Paolo scrive una lettera di ringraziamenti mentre è in carcere.

Non è certo in quale carcere fosse rinchiuso ma probabilmente si trovava a Efeso. Paolo scrive a quella che è la prima comunità cristiana in terra europea e siamo tra gli anni 50 e 60. La nascita di questa chiesa è in Atti 16 e sappiamo che all’inizio sono poche famiglie benestanti e generose tra cui Lidia, commerciante di porpora. Paolo scrive questa lettera, insieme a Timoteo, indirizzandola alla comunità e quello che oggi vorrei farvi notare, tra le tante cose che si potrebbero commentare, è che…. la benedizione di grazia apre e chiude la lettera. Grazia e ringraziamento.

Paolo non si lamenta della sua situazione ma il suo primo pensiero va ai ricordi positivi. La preghiera di ringraziamento è in risposta agli atti di concreta solidarietà che gli arrivano da parte
della piccola comunità cristiana che testimonia in quella città. Gesti che portano consolazione al cuore di Paolo.

“Io ringrazio il mio Dio per il ricordo che ho di voi ….” Si sente la gioia in queste parole …non la tristezza e in realtà in tutta la lettera c’è un messaggio di gioia e gratitudine.

Mentre leggevo questo testo pensavo che potevano essere anche pensieri di Anna, pensieri che ci sono arrivati con le sue parole, preghiere, incoraggiamenti, pensieri di gratitudine e amore per la comunità e gratitudine e fiducia nell’opera di Cristo.

Anche noi abbiamo molti motivi per ringraziare Dio anche se abbiamo trascorso molti mesi privati di molte libertà da oltre anno. Certo nulla di paragonabile a quello che stava vivendo Paolo in carcere. Nella nostra vita personale, nella quotidianità, nella vita delle nostre città, nelle vicende del mondo, non c’è molto spazio per la gioia. Salvo qualche piccolo spiraglio che poi si chiude.

Per parlare di gioia e di allegrezza di questi tempi ci vuole una buona dose di incoscienza. E’ vero, tutto concorre a metterci fuori esercizio: abbiamo indubbiamente molte ragioni per essere preoccupati, tristi, forse anche per temere per il nostro futuro. Io stessa, almeno quanto voi, conosco molto bene questi sentimenti. Il mondo sta vivendo giorni non molto incoraggianti. Frustrazione, stress, depressione: è la diagnosi che sovente pronunciamo noi stessi.

Ma l’apostolo Paolo sembra venire da un altro pianeta, eppure quando scrive questa lettera è in carcere. Quando scrive queste parole di gratitudine davanti a lui si profila un possibile martirio.

Paolo è un grande esempio e noi che oggi leggiamo le sue parole dobbiamo essere incoraggiati a ringraziare Dio per i doni ricevuti, per il suo amore e la sua fedeltà che, attraverso i secoli, è arrivata fino a noi. Ma ciascuno di noi ha sicuramente mille altri piccoli e grandi grazie da dire a Dio. E il ringraziamento va fatto con gioia.

Qui, insieme a tutte e tutti voi, io lo ringrazio in modo particolare per i ricordi che ho del tempo trascorso nella comunità, ringrazio per le sorelle e i fratelli, ringrazio per i pastori e naturalmente oggi in particolare per la pastora Anna. Abbiamo la grande fortuna di avere con noi una coppia pastorale che, come coppia, si completa: si un po’ come la coppia di Aquila e Priscilla che erano stati collaboratori di Paolo. Ci hanno insegnato ad aprire le nostre menti ed accettarci gli uni e le altre pur nelle nostre contraddizioni e nel nostro peccato. Ci hanno aiutato a rimanere saldi nella fede e testimoniare in modi nuovi e moderni.

Ecco anche noi dobbiamo avere il coraggio di essere gioiosi e grati, ringraziare e pregare, perché amore e preghiera si alimentano l’uno dell’altra e il nostro futuro è nelle mani di Dio e la nostra fede è alimentata dallo Spirito di Cristo.

Pregando, è dato alle donne e agli uomini di incontrare Dio vicino: occorre pregare ogni giorno per presentare a Dio le nostre richieste e la nostra gratitudine.

Non c’è bisogno di inventarsi nulla: basta anche recitare un salmo perché nei salmi ritroviamo tutti i sentimenti del cuore umano, nonché un atteggiamento di gratitudine di fronte a Dio oppure ripetere il Padre Nostro. Nella preghiera quotidiana Dio dona la sua pace, che sorpassa ogni intelligenza.

Amen