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Storia dei battisti

 

I Battisti Generali

Nel 1606 un giovane dissidente puritano chiamato John Smyth si associò a una congregazione separatista nella città di Gainsborough, nei Mi­dlands. Smyth era un laureato in teologia di Cambridge che era stato ordinato presbitero anglicano dal vescovo di Londra ed era stato predicatore nella città di Lincoln. Egli attraversò tutti gli stadi del dissenso puritano: moderato, presbiteriano e final­mente diventò un separatista e un congregazionalista convinto. Fu nominato ministro della congregazione di Gainsborough che viveva nella clandestinità. Alcuni dei membri di questa comunità erano John Robinson, William Brewster e William Bradford. Se ricordiamo che questi personaggi furono i principali dirigenti dei padri pellegrini che giunsero nella Nuova Inghil­terra alcuni anni più tardi sul Mayflower, ci accorgeremo dell'importanza di questo gruppo del quale Smyth era ministro. La congregazione crebbe consistentemente. Questo rendeva pericolose le loro adunanze. Decisero dunque di dividersi per motivi di sicurezza in due gruppi. Il primo gruppo era guidato da Richard Clifton e si incontrava a Scrooby Manor House. In seguito la direzione di questo gruppo passò a Robinson. Il secondo rimase a Gainsborough sotto la direzione di Smyth e di Thomas Helwys un avvocato formatosi al Gray's Inn di Londra. Nel luglio del 1607 la moglie di Helwys, Joan, fu arrestata e imprigionata nel ca­stello di York. I due gruppi emigrarono in Olanda per sfuggire all'arresto. Il gruppo di Robinson si stabilì a Leyden e da lì partirono alcuni anni più tardi una cinquantina di loro nel Mayflower, verso le coste della Nuova Inghilterra. Il gruppo di Smyth, una ottantina di persone provenienti dalle campagne dello Yorkshire, del Lincolnshire e del Nottinghamshire si stabilì in Amsterdam.
Alloggiarono e lavorarono nella vecchia East India Bakehou­se, una panetteria proprietà di un mercante mennonita chiamato Jan Hunter, vicino l'Amstel, nell'attuale quartiere Rembrandt. Guadagnavano da vivere facendo una specie di biscotto chiamato hardtack per le navi olandesi. L' Olanda era in quel tempo uno dei pochi luoghi in Europa dove esisteva una certa tolleranza reli­giosa. C'erano altre congregazioni di dissidenti inglesi simili a quella di Smyth. La più importante aveva come ministro Francis Johnson che era stato professore di Smyth a Cambridge. Negli scritti di John Smyth del 1607 e 1608 è percettibile un progres­sivo allontanamento dalle altre congregazioni separatiste inglesi in Olanda. Il tema centrale che occupa Smyth è la natura e la costituzione della chiesa secondo il modello del Nuovo Testamen­to. Smyth si spinse oltre nelle sue deduzioni. Egli partì dalle stesse presupposizioni del resto dei separati­sti. Cristo è il vero profeta, re e sacerdote della sua chiesa. Ci sono tre segni o note della chiesa che corrispondono al triplice ruolo del Cristo risorto: i sacramenti, la predicazione della parola e l'esercizio della disciplina. La ragione profonda della separazione dalla Chiesa Anglicana era che non esercitava il terzo ministero, quello della disciplina, e che dunque non rifiutava i sacramenti ai peccatori noti. Da questo veniva infe­rito che non era una vera chiesa e che i veri credenti dovevano separarsi da essa. La domanda che cominciò a tormentare Smyth fu su quale base dovevano essere costituite le nuove chiese. La risposta data dagli altri separatisti congregazionalisti era che la base sarebbe stata il patto. I primi motivi di controversia furono le forme del culto, Smyth sosteneva una specie di liturgia spon­tanea, e il ministero e governo della chiesa. Per Smyth e il battismo posteriore il ministero è unico con diverse funzioni esercitate dai ministri e dai laici indistintamente.
Verso la fine del 1608 o all'inizio del 1609 Smyth fece il passo definitivo. Egli comincia a dubitare del battesimo che ha ricevuto nella Chiesa Anglicana. La sua comunità fu sciolta e ricostituita sulla base del battesimo dei credenti che confessano la loro fede e i loro peccati. Il battesimo dei credenti sostituì il patto come la base di costituzione della chiesa. Era nata la prima chiesa battista. Dai documenti e dagli scritti in nostro possesso possiamo dedurre che il loro interesse non era il bat­tessimo in sè L'interesse principale consisteva nel trovare la base adeguata per costituire le nuove chiese separate secondo il modello del Nuovo Testamento. Perché essa sia genuina le persone che costituiscono la chiesa devono essere dei veri credenti. Per questo motivo solo i credenti sono i veri soggetti del battesimo. I problemi erano due. Tutte le chiese che loro conoscevano bat­tezzavano gli infanti. Soltanto i mennoniti battezzavano i cre­denti adulti. A chi potevano chiedere il battesimo? Se le prime erano tutte chiese false per loro, perché costituite sul falso fondamento del battesimo infantile, i secondi erano per tutti dei noti eretici. Smyth prese una decisione molto controversa: battezzò se stesso. Per questo motivo fu in poi conosciuto come il Se‑Baptist (colui che battezzò se stesso). Dopo battezzò il resto della sua congregazione. Questo passo suscitò scalpore e dure critiche. Smyth giunse qualche tempo dopo alla conclusione di essersi sbagliato. Rinunciò al suo autobattesimo e chiese alla comunità di ripudiare la loro azione. Alcuni seguirono Smyth e chiesero con lui ai mennoniti di entrare nella loro chiesa. Helwys e una parte della comunità, tra essi William Piggot, Thomas Seamer e John Murton rimasero fedeli alle decisioni prese. Fra il 1610 e il 1611 il gruppo di Smyth, il gruppo di Helwys e i mennoniti si scambiarono una serie di lettere e di confessioni di fede. In questo periodo maturò il senso di identità della prima chiesa battista. Loro si resero conto di due fatti. Il primo, non erano ormai dei separatisti congregazionalisti anche se conserva­vano molti degli elementi della loro ecclesiologia. Il secondo, non erano e non volevano diventare mennoniti. Il traguardo più rilevante che raggiun­sero e che rivela la piena maturità della riflessione del gruppo su se stesso e sul senso della loro identità è dato da due ele­menti che idi lì n poi saranno il biglietto da visita del battismo: da una parte giungono alla convinzione della necessaria separa­zione fra Chiesa e Stato; dall'altra cominciano ad affermare la libertà della coscienza individuale e che dunque non deve essere esercitata coercizione alcuna in materia religiosa. Nel 1611 Helwys e la sua chiesa decisero di ritornare in Inghilterra e affrontare i rischi della clandestinità. Si stabi­lirono a Spitalfields vicino Londra. Da questa chiesa sorse il primo gruppo di battisti conosciuti come "Generali" perché soste­nevano che la redenzione operata da Cristo era "generale", e che dunque, Cristo morì per tutti.

I Battisti Particolari

Dobbiamo aspettare una trentina d'anni per vedere sorgere, in maniera indipendente al primo gruppo di battisti, il secondo gruppo di battisti chiamati "Particolari" perché sostenevano che la redenzione operata da Cristo era "particolare", e che dunque, Cristo morì soltanto per gli eletti. I battisti generali aderiva­no alle modifiche introdotte al calvinismo dal teologo olandese Arminio. I battisti particolari invece erano dei calvinisti ortodossi in ciò che riguardava le dottrine della grazia e la redenzione. Nel 1616, un semi‑separatista chiamato Henry Jacob, fondò una comunità congregazionalista nel quartiere del Southwark a Londra. Erano membri di questa congregazione dei separatisti e dei semi‑separatisti. Anche se manteneva una linea congregaziona­lista non era ostile nei confronti della Chiesa Anglicana. L'evo­luzione di questa congregazione ci è nota grazie ad alcuni regi­stri che annotano le vicende più importanti fra il 1616 e il 1638. La chiesa è costituita sulla base di un patto, una confes­sione di fede e di peccato. Successero a Jacob nella conduzione della chiesa di Southwark prima John Lathrop e poi Henry Jessey. La composizione mista di questo gruppo provocò una serie di problemi e di divisioni. Nel 1630, un gruppo diretto da un Mr. Dupper si staccò dalla chiesa per una controversia attorno  al battesimo infantile, e creò una congregazione contraria al batte­simo infantile e a mantenere forme di comunione con la Chiesa Anglicana. Nella chiesa di Southwark proseguì il dibattito attor­no la validità del battesimo ricevuto dalla Chiesa Anglicana. Ci sono almeno due motivi per rifiutarlo da parte dei più radicali: o perché proviene da una chiesa statale e che perseguita la vera chiesa; o perché è stato amministrato a dei bambini incapaci di credere e di confessare i loro peccati. Nel 1633, un altro gruppo condotto da Samuel Eaton si staccò e formò un'altra congregazione a Londra. Sappiamo che Eaton e altri di quel gruppo ricevettero un secondo battesimo. Nel 1638 altre sei persone lasciarono la chiesa di Southwark e si unirono al gruppo di Eaton che allora era diretto da Spilsbury. Altri invece pensano che il gruppo di Spilsbury era un terzo gruppo diverso da quelli di Dupper e Eaton questo ultimo allora in prigione per il suo dissenso religioso. Nel 1637 era entrato in questa comunità, che già praticava il battesimo di credenti, William Kiffin, uno dei più importanti dirigenti futuri dei battisti particolari. Dunque, verso il 1638 c'erano due o tre congregazioni di separatisti calvinisti a Londra che praticavano il battesimo degli adulti.
I registri di queste chiese rivelano inoltre che verso il 1640 cominciarono a praticare il battesimo per immersione. Il recupero della pratica dell'immersione come modo del battesimo avvenne in due diverse maniere. Uno dei gruppi tentò di assicura­re una sorta di continuità storica dell'immersione attraverso la missione di Richard Blunt in Olanda presso i mennoniti. L'altro gruppo diretto da Spilsbury, semplicemente, adottò l'immersione sulla base dell'autorità che pensavano li dava la Bibbia. Sappia­mo che nel 1644 c'erano sette chiese di battisti particolari a Londra. Quell'anno stamparono una confessione di fede che è la base dottrinale del nuovo gruppo di battisti. Tra i firmatari ci sono quindici ministri, tra essi troviamo Kiffin, Spilsbury e Knollys. Oltre alla questione battesimale e ecclesiologica in questa confessione presentata al Parlamento di maggioranza pre­sbiteriana, si chiede per loro e per tutti la libertà di coscien­za in materia religiosa.
A differenza dei primitivi congregazionalisti, i primi battisti cercarono una forma di collegamento delle loro comunità. Volevano esprimere attraverso il collegamento la comunione fra le chiese, sviluppare forme di sostegno e di solidarietà per proteg­gere, in una epoca di persecuzione al dissenso religioso, le chiese più deboli. Le confessioni di fede sottoscritte insieme da più chiese e la nascita delle prime associazioni di chiese saran­no note distintive di entrambi i gruppi di battisti. Il collega­mento fra le chiese ha ancora oggi, un'importanza fondamentale. Non è un dato secondario ma ecclesiologico. Anche se ci sono diverse interpretazioni sul valore ecclesiologico dei collegamen­ti regionali, nazionali o internazionali delle chiese battiste.