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Storia dei battisti

La Riforma in Inghilterra

Per rispondere alla questione delle origini dobbiamo fare riferimento ai primi stadi della riforma in Inghilterra. In nessun altro luogo le motivazioni politiche furono così importanti come in questo paese per l'inizio della riforma. La riforma portata a termine da Enrico VIII è stata definita come un cattolicesimo senza Papa. In realtà il sovrano diventò in Inghilterra il capo supremo della Chiesa. Il successore di Enrico, il figlio Edoardo VI, tentò di favorire una riforma di tipo luterano. Dopo la sua morte, la sorella Maria Tudor condusse la reazione cattolica. Furono annullate tutte le riforme introdotte dai precedenti sovrani, il paese ritornò alla fedeltà a Roma e venne restaurata l'inquisizione. Dopo la morte di Maria Tudor fu incoronata regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. Con questa regina si giunse ad un assetto religioso che portò stabilità alla nazione. Elisabetta I, seguendo la politica di Enrico, cercò un assetto che partisse dallo stato medio in cui si trovava la maggioranza del paese. Infatti, la Chiesa Anglicana che ne sorse può essere considerata una via media fra il cattolicesimo di cui conserva molte delle strutture e cerimonie, e la teologia calvinista di cui prende le fondamenta teologiche. La sintesi è ben visibile nelle due basi costitutive dell'anglicanesimo: il Libro della Preghiera Comune conserva molte cerimonie e molte consuetudini del culto e delle forme esterne del cattolicesimo; i XXXIX Articoli, la confessione di fede anglicana, contiene tutti gli elementi della teologia classica calvinista ma non la sua ecclesiologia. La struttura ecclesiastica anglicana conserva la divisione in diocesi e l'episcopato. La sovrana diventa il gover­nante supremo della chiesa, mentre al Parlamento passano alcune attribuzioni sull'organizzazione e il governo della chiesa.

I Puritani Inglesi

L'assetto della Chiesa Anglicana, evidentemente, non lascia soddisfate le due minoranze. Molto presto sorse in Inghilterra quello che possiamo chiamare un partito protestante. A questo gruppo che osteggiava l'assetto religioso e che voleva "purificare" le pratiche e le dottrine della Chiesa Anglicana per allinearla alle chiese riformate del continente venne dato il nome di Puritani. Fra i puritani ci furono diverse tendenze. I più moderati voleva­no correggere soltanto alcune delle pratiche anglicane. Altri volevano una riforma più profonda della struttura ecclesiastica. Questo gruppo puritano diede origine in seguito alla chiesa presbiteriana inglese.  Infi­ne, verso la fine del regno di Elisabetta cominciò a sorgere un terzo gruppo di puritani più radicali. Essi cominciarono a chie­dersi se la Chiesa Anglicana era una vera chiesa cristiana, fondata secondo le Scritture. Fra questi puritani radicali si instaurò uno spirito di dissenso aperto nei riguardi dell'angli­canesimo. Una parte di questo dissenso radicale giunse ad un ulteriore stadio. Pensavano che la Chiesa Anglicana si era troppo deviata dal modello biblico per poter essere riformata e insegna­rono che i veri credenti dovevano uscire e "separarsi" da essa e costituire congregazioni separate. Per questo motivo li conoscia­mo come Separatisti. Altri, meno radicali, cominciarono a inse­gnare una sorta di Semi‑separatismo, senza abbandonare completa­mente le parrocchie anglicane cercavano di assicurare alle loro città dei predicatori "veri", e di organizzare colloqui di mini­stri secondo il modello calvinista. Infine se questo non era possibile si organizzavano in gruppi chiamati dalle autorità "conventicles", che periodicamente si incontravano per ascoltare la predicazione di ministri della loro tendenza.
Roberto Browne è considerato il fondatore della prima con­gregazione separatista. Il fatto avvenne nel 1580 a Norwich. La risposta delle autorità non si fece attendere. Browne fu arresta­to ma ottenne la libertà e con il suo gruppo emigrò in Olanda. Nel 1582 scrisse tre opuscoli che sono la base del primitivo separatismo inglese chiamato congregazionalista o indipendente perché pone al centro l'autonomia delle singole congregazioni.

La Repressione del Dissenso

I due movimenti dei separatisti e dei semi‑separatisti crebbero in parallelo a quelli dei puritani presbiteriani più moderati. Nel 1587 le autorità inglesi cominciarono a reprimere con più forza il dissenso religioso. Fu costituito il Tribunale dell'Alta Commissione, una specie di inquisizione anglicana. Furono inoltre vietati i raduni e le assemblee non autorizzati dai vescovi. Nel 1593 furono impiccati due separatisti a Londra per aver negato la supremazia della regina in questioni ecclesiasti­che. Il Parlamento approvò una legge contro le conventicole che avrebbe reso difficile la vita ai dissidenti radicali e moderati. Condannava al pagamento di multe o all'esilio tutti quelli che negavano la supremazia regale in materie religiose, che non frequentavano le messe anglicane o che partecipavano ai raduni illegali. La prima meta degli esiliati per motivi di coscienza fu l'Olanda. In seguito, le nuove colonie americane furono il luogo privilegiato delle migrazioni per motivi religio­si. Nell'immaginazione collettiva dei puritani costretti ad abbandonare il suolo natio, l'America diventò la nuova Cànaan, e loro il nuovo Israele oppresso in Egitto e liberato perché con­quistasse e possedesse la nuova terra promessa. Questo mito sarà in seguito molto importante perché è alla base della nascita degli Stati Uniti come nazione.