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Giovanni 3. 1 -13 -Bisogna che nasciate di nuovo

Preghiera di inizio:

Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia.(Salmo 66, 20)
Sì Signore mettiamo nelle tue mani il senso della nostra profonda gratitudine per il fatto che siamo qui e siamo qui perché non hai respinto la nostra preghiera, né ci hai negato la Tua grazia.
Siamo qui dopo 3 mesi in cui non abbiamo potuto mai incontrarci di persona perché grande era il pericolo che ci minacciava e siccome ciò che è accaduto ha colpito nel cuore tante persone sia vicine che lontane da noi, nel cominciare questo culto vogliamo prima di tutto rivolgerti la preghiera del silenzio. Nel silenzio il Tuo Spirito sussurra parole che non troviamo, coglie da noi sentimenti che vorremmo profondi e sinceri per offrirteli. Sii Tu a trovare le parole e parlare per noi perché Signore noi riconosciamo che non sappiamo pregare. ...............................
Prendi dunque Signore quello che siamo e accoglici così, con niente in mano, una mascherina sul viso, un cuore appesantito. Veniamo a Te con i nostri corpi distanti, con mani che non possono stringersi. Siamo qui, fragili e smarriti. Ma nel contempo emozionati e pieni di gioia. Nulla vogliamo dare per scontato.
Accoglici Signore, accampati fra noi, restaci accanto.
Sappiamo bene che nessun locale di culto potrà mai contenerti, che vivi con noi, fra noi e in noi, che attraversi i muri delle nostre case e corri attraverso voci amiche, tuttavia chiediamo oggi in questo culto la forza dirompente della Tua Parola, la calda consolazione della tua presenza.
Te lo chiediamo nel nome di Gesù, tuo Figliolo e nostro Salvatore e Maestro, Amen

Preghiera di confessione di peccato

La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato. Matteo 6, 22

Tu ci hai parlato degli occhi, come dai nostri occhi che tu sapevi leggere con misteriosa sapienza viene alla luce quello che siamo.
Possono esser occhi chiusi all’amore pur bene aperti,
occhi che guardano con invidia,
occhi che parlano di pensieri nascosti di cui ci vergogniamo, occhi che indagano altri in cerca di difetti,
occhi che nascondono la verità,
occhi resi piccoli e sfuggenti dalla paura,
o semplicemente occhi spenti e tristi, occhi disillusi, occhi che non vorrebbero vedere quello che vedono, occhi più chiusi che aperti.

Tu Signore che leggi nei nostri occhi e sai quando essi sono specchio di ciò che siamo purifica il nostro cuore da pensieri e sentimenti che tradiscono le malattie della nostra anima.
Addolcisci i nostri occhi quando sono inaspriti,
rendi accoglienti i nostri occhi quando facciamo finta di non vedere qualcuno che ci ha ferito,
fa’ che abbassiamo gli occhi quando sono alteri e sprezzanti,
fa’ che teniamo lo sguardo fermo negli occhi degli altri per amor di verità,
fa’ che non distogliamo lo sguardo quando ci chiedi di farti da testimoni davanti a tutti.
Signore guarisci i nostri occhi col collirio del tuo amore, donaci occhi fieri e capaci di misericordia, purifica il cuore da tanto male e donaci il coraggio della verità. Te ne preghiamo per amore di Cristo nostro Signore, Amen

Sermone su Giovanni 3,1-13 – Bisogna che nasciate di nuovo

1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli
 disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli
 entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo.
14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio
 nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; 21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio».

Nicodemo va da Gesù di notte.
La specificazione indica essenzialmente due possibili aspetti: egli ci va di notte perché è spinto da un'urgenza. Non si va di notte a casa di qualcuno a fare chiacchiere di salotto. Di notte ci si va perché ti è successo qualcosa che necessita di un aiuto che non si può differire.
Ma l'altra ragione è molto probabilmente legata al suo essere "uno dei capi dei Giudei". Si va di notte per non essere visti dalla gente. Si va di notte perché ancora non si è venuti alla luce. Si vive ancora un travaglio.
Ma qual è il movente di questa visita. Anche qui il testo offre più degli indizi che delle prove.
Nicodemo è attratto da Gesù. "Noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio". Nicodemo va personalmente da Gesù di notte, ma ci va per conto e in nome di altri che "sanno". Tra i capi c'è la coscienza che Gesù è una persona speciale, che ha un rapporto speciale con Dio. Alcuni sono attratti da questo; altri sono preoccupati, per il potere destabilizzante della cosa.
 Ma Nicodemo non è solo attratto, ma anche "spinto", spinto da cosa? Dal suo desiderio di vita. In queste lunghe settimane abbiamo sentito entrambe queste forze agire in noi:
 La spinta a tornare a vivere. La spinta dettata dal desiderio di essere nuovamente liberi di uscire, di socializzare, di poterci spostare. Perché la vita è movimento. Ma, anche, la necessità di poter fare tutto ciò per riprendere il nostro lavoro, la nostra vita produttiva.
 E nel contempo molti hanno sentito una attrazione da parte di Gesù. Perché al di là di ogni nostra convinzione teologica o dogmatica, avevamo l'interiore convinzione che Lui ci potesse capire e ci potesse aiutare. L'abbiamo fatto di notte, con pudore, quasi nel nascondimento, perché non eravamo, e forse ancora non siamo pronti a venire alla luce, ma l'abbiamo fatto perché "sapevamo" interiormente che Gesù aveva un'autorità e una parola da offrirci in questa situazione. In fondo tutta la vita di Gesù potrebbe essere rivisitata come una quarantena dal cielo.
Ma cosa in verità volevamo da questo Cristo, che abbiamo cercato notte tempo? Forse siamo stati anche spinti dalle nostre paure, e sicuramente dalla ritrovata coscienza della nostra fragilità.
Adesso che il lockdown sta per terminare, con le prime luci dell'alba, scema anche la domanda religiosa. Si stempera la sua urgenza. Essa non è cancellata, ma potrebbe nuovamente scadere a chiacchiera da salotto, che possiamo fare di giorno, comodamente seduti, parlando di Lui tra le altre cose.

Ma torniamo al testo: l'andata notturna, motivata dall'urgenza, consente a Gesù di non girare troppo intorno alla questione e di venire al sodo:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio»
Il bisogno di Nicodemo si incontra con la necessità inderogabile dichiarata da Gesù. Non c'è più tempo da perdere.
Gesù non si limita a rispondere alla domanda di vita che viene da Nicodemo, ma rilancia ad un livello più alto: il
vero bisogno è di nascita. A Nicodemo sarebbe bastato tornare a vivere. Ma Gesù dichiara che invece è necessario tornare a nascere.
Nicodemo va da Gesù, ma lo fa come lo facciamo noi, con i nostri presidi: guanti, maschera, disinfettante. Noi ci
avviciniamo a Gesù come se Gesù fosse un virus che non vogliamo prendere. Vicini, ma non troppo, a distanza spirituale di sicurezza.
Nascere di nuovo indica un rapporto con la verità molto diverso: viscerale. Il battesimo cristiano è una
incorporazione in Cristo. Una specie di nascita all'incontrario: in cui adesso diventiamo nuovamente un corpo solo con chi ci ha generato e dunque é in grado di generarci nuovamente.
Tutto questo tradotto in termini più quotidiani lo potremmo dire così: noi andiamo da Gesù per migliorare la nostra vita, ma per lasciarla sostanzialmente eguale a prima. Una volta si usava l'espressione "miglioristi". Quelli cioè che vogliono apportare delle leggere modifiche al loro modo di vivere per renderlo migliore. Gesù invece è rivoluzionario: vuole trasformare la nostra vita fin dal profondo.
La prima domanda è se siamo disposti a raccogliere la sfida. Oggi dobbiamo decidere veramente cosa vogliamo da Cristo e cosa ci aspettiamo che accada nella nostra vita.
La seconda è: come si fa? Noi non abbiamo deciso di nascere, neppure per la nostra nascita naturale. Anzi c'è voluta una spinta dolorosa da parte di nostra madre, e le mani esperte della levatrice che ci tirasse. Perché in noi, infatti, agisce una tremenda forza d'inerzia che tende a farci rimanere nello stato in cui ci trovavamo.
E' esattamente a questo punto che si innesta il discorso di Gesù sullo Spirito.
Questa nuova nascita non è una nostra possibilità, ma un atto creativo di Dio, come quando lo Spirito "covò" sulle acque primordiali da cui nacque l'intero cosmo.
Figli del vento, figli del respiro, figli dello Spirito.
Ci aspetta una grande rivoluzione spirituale, ecco cosa ci annuncia il Signore, stamattina. Essa è tutta centrata sulla libertà e sulle possibilità di Dio, non sulle nostre. E questa è davvero una buona notizia!

Ma tutto questo discorso ha anche molta concretezza in Giovanni. L'essere umano, infatti, non è semplice spettatore di opere mirabili di Dio-Spirito. La creatura umana è chiamata a venire (nuovamente) alla luce e a mettere in pratica la verità (3, 21). Infatti solo chi mette in pratica la verità, viene alla luce. Non si tratta di un percorso mistico e religioso, ma anche di una chiamata concreta che si rinnova. Noi non siamo chiamati a nascere di nuovo, ma a nascere di nuovo, e di nuovo, e di nuovo, e di nuovo...
Ed è esattamente a questo punto, quando si arriva sul terreno del mettere in pratica la verità, che si dimostra che "molti uomini" preferiscono le tenebre alla luce, perché le loro opere sono malvagie. Sono parole dure di Gesù! Siamo talmente attaccati al vecchio sistema di vita, che benché ascoltiamo la buona notizia della rinascita, che non sappiamo e non vogliamo distaccarcene.

In un documento ecumenico, elaborato da un gruppo di lavoro auto-convocato, abbiamo messo in fila alcune questioni che indicano questo mettere in pratica la verità:
i migranti, la salute, la democrazia/l'Europa, l'ambiente, la povertà e il lavoro.
Sappiamo che ce ne sono anche altri. Ma, ci siamo detti, bisogna pur cominciare a fare DI NUOVO i primi passi,
per andare incontro alla vita. Ci vorrà del tempo perché possiamo considerarli, integrarli, correggerli. Ma il documento ha il pregio di indicare le tappe di un nuovo svezzamento spirituale, culturale e politico.
Nelle prossime settimane sentirete parlare di questo documento. E' una proposta per segnare un cammino.
Il Signore ci conceda l'audacia di rispondere con tutto il nostro essere, individuale e sociale alla chiamata di rinascita che ci ha rivolto. Amen

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Benedizione:
Che il vento nei vostri capelli vi porti il palpitare della vita.
Che i vostri piedi lascino nella polvere orme di speranza.
Che voi udiate battere il cuore del prossimo.
Che le vostre mani si protendano come porte che si aprono.
Che le vostre bocche trasmettano quanto vi è stato dato di ricevere.
Che le vostre orecchie colgano quello che le parole dicono solo a metà.
Che i vostri occhi esprimano la luce che brilla nelle vostre vite.
 
Siate benedetti, siate benedette!
Che la grazia del Signore sia con ciascuno e ciascuna di voi sempre e dovunque, anche là dove non vorreste andare.
Amen