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Il genere umano, Noè e Dio

Genesi 6,7,8 e 9
Il genere umano, Noè e Dio
1. L'ESSERE UMANO PRIMA E DOPO IL DILUVIO
a. Lo stato del genere umano è segnato da un duplice grave peccato: la corruzione e la violenza.
 Sembra la fotografia impietosa delle condizioni in cui versano molti paesi che conosciamo molto bene anche nel nostro tempo.
Potremmo perfino precisare meglio: la corruzione dilagante genera ribellione, la ribellione è spesso repressa nella violenza dai regimi autoritari. Ma le dittature sono sempre marcate dalla corruzione e così si chiude il cerchio. Abbiamo visto in questi giorni video di poliziotti cileni che prima di picchiare i dimostranti sniffavano cocaina. O politici che da noi invocano pieni poteri far parte di partiti che hanno intascato milioni di euro illegalmente.
Corruzione e violenza sono un tumore in grado di generare metastasi e distruggere l'intero corpo sociale e civile di un  paese.
 
Anche Noè è un essere umano. Di lui si dice che "fu uomo giusto". In verità prima di questo si dice che "trovò grazia agli occhi del Signore". Dunque, a rigor di logica, la grazia precede la giustizia e non è un merito della persona.
Comunque quel che si dice è che questa tigna di corruzione e violenza riguarda la grandissima maggioranza del genere umano, ma non tutti. La giustizia di Noè non è teorica, ma molto concreta. Noè obbedisce a Dio. Cioè se vogliamo precisare il concetto diremmo che Noè è giusto perché rinuncia ad avere una giustizia sua e agisce secondo la volontà di Dio.
 
Noè costruisce l'arca quando l'impresa appare "fuori luogo" e senza senso. Noè la costruisce secondo il primo manuale di scienze delle costruzioni che troviamo in un testo così antico: il legno deve essere di gofer, deve essere spalmata di pece dentro e fuori, perché possa essere impermeabile, e le sue dimensioni sono assegnate perché deve poter galleggiare. La tecnica al servizio di Dio e perciò a servizio della salvezza degli esseri umani. Una indicazione carica di suggestioni anche per il nostro tempo segnato dalla crisi ambientale: usare la tecnica per la salvezza dell'ambiente e non per la sua distruzione! Noè è giusto "perché fece tutto quello che Dio gli aveva comandato".
 
b. Andiamo adesso a dopo l'evento disastroso del diluvio.
Dio aveva voluto che con Noè e la sua famiglia, scampassero anche gli animali. E quando le acque si ritirarono egli gli diede un nuovo ordine "Esci dall'arca tu, tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. Tutti gli animali che sono con te di ogni specie, volatili, bestiame e tutti quelli che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano disseminarsi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa". (8,16-17)
Quindi Dio benedice tutte le creature viventi con la benedizione della fecondità e ordina a Noè di lasciar andare gli animali.
Ma cosa fece Noè? Quale fu la sua prima azione in risposta a questo ordine?
Egli costruì un altare e vi sacrificò sopra gli animali puri!
Capiamo l'insensatezza e l'ironia del testo? In effetti qui abbiamo la prima testimonianza della estinzione di alcune specie. Dio non aveva comandato a Noè di disseminare gli animali? Ma Noè  in nome del suo spirito religioso che fa? Introduce nella nuova umanità un gesto di violenza, gratuito, sciocco, e ancor più grave perché religiosamente motivato.
 
Se prima il genere umano è marcato dalla corruzione, adesso è segnato dalla stupidità. Bel progresso!
 
Ma questo accade quando Noè  è ancora sobrio e nel pieno controllo del suo agire. Più avanti il testo ci parla di quando Noè piantò la vigna e si ubriacò del suo frutto fermentato.
Allora si denudò e Cam, uno dei suoi figli vide la sua nudità (considerato un vero tabù nell'antichità). Cam non ha particolare responsabilità nell'accaduto, ma la conseguenza di tutto ciò è che viene colpito dalla maledizione del padre che consegna lui e quelli della sua futura stirpe alla schiavitù.
Potremmo dire che qui abbiamo una eziologia del razzismo. Un atteggiamento discriminatorio verso un gruppo etnico senza nessuna reale connessione a eventi morali o scientifici.
Anche qui il cerchio si chiude: la stupidità diventa razzismo e il razzismo fa diventare ulteriormente stupidi.
 
Non c'è che dire una bella evoluzione: da corruzione e violenza e stupidità e razzismo.
Il quadro che emerge del genere umano da questa storia è desolante. L'essere umano è incorreggibile. Quando ti aspetti che un evento drammatico, abbia ormai definitivamente insegnato loro qualcosa ecco che la storia ricomincia.
Ecco che dopo la immane tragedia del nazifascismo con tutto ciò che questo ha comportato, ci sono alcuni che si smarcano da prese politiche dichiaratamente antirazziste e antisemite.
E in varie forme il fascismo si presenta sul teatro di questa Europa in diversi paesi e c'è chi applaude anche tra i cristiani!
 
2. DIO PRIMA E DOPO IL DILUVIO
 Volgiamo adesso il nostro sguardo a Dio:
 
a. Dio vede corruzione e violenza e "se ne addolora nel suo cuore". Questa piccola annotazione ha un grande valore teologico. Dio non reagisce come fanno gli DEI negli altri racconti anche più antichi del Diluvio Universale. Nell'Epopea di Gilgamesh, ciò che scatena le divinità babilonesi è il fatto che gli esseri umani fanno troppo baccano e turbano la loro quiete.
Nel nostro racconto il peccato umano provoca dolore a Dio stesso. Siamo dinanzi ad un "Dio appassionato alla terra e ai suoi abitanti"!
 
b. Benché Dio decida di mettere drasticamente termine a tutto ciò, si riserva uno spazio, un'altra possibilità, facendo grazia a Noè. Alcuni mi hanno fatto osservare che questa scelta appare arbitraria e perciò arrogante da parte di Dio. Ma in realtà non è così. Noè non è semplicemente una persona ma  capostipite della nuova umanità, adesso liberata da corruzione e violenza. Almeno così sembrava possibile a Dio
 
c. Il testo non ci spiega perché gli animali debbano essere coinvolti in questa distruzione del diluvio, visto che nulla è imputato a loro. Evidentemente quel che si vuole dire è che biologicamente le vite degli esseri umani e quelle degli animali sono legate a doppio filo. Quel che conta è che Dio vuole salvare gli uni e gli altri. Dio è Signore di ogni forma di vita. Gli animali stanno nelle premure di Dio non meno che gli umani, prova ne è che a tutti viene salvata la vita e data la benedizione della fecondità.
 
d. Dinanzi al fatto che gli esseri umani non cambiano, Dio stesso cambia. Questo testo è la storia della conversione di Dio. Potremmo dire che si applica a Dio quella massima ghandiana che dice: "Sii tu stesso il cambiamento che vorresti vedere nel mondo". Data la nostra ostinazione, Dio prova adesso a convincerci col suo esempio. Egli cambia idea e mette nel cielo l'arcobaleno ad indicare la sua rinuncia alla violenza, e la sua determinazione a tenerla a bada mediante il ricordo di un patto solennemente sottoscritto, ogni volta che la tentazione dovesse tornare con prepotenza.
 
Cari fratelli e sorelle,
In riferimento a Dio, in questa storia, a giusta ragione possiamo parlare di un protovangelo.
Dio anticipa il suo carattere indelebile manifestato in Cristo Gesù: E' un Dio di amore e compassione.
E' un Dio di grazia, che paga lui stesso, a caro prezzo, il costo del perdono.
Mediante l'uomo Gesù egli ci indica una nuova modalità per essere giusti e veramente umani.
Una modalità fondata non sulla prepotenza, ma sul perdono e sulla mitezza.
Cristo è il nuovo Noè. Egli non offre sacrifici animali, ma da' se stesso per amore.
Cristo è l'ultimo sacrificio. Non c'è bisogno né di ripeterlo, né di farne altri.
Cristo è appassionato alla terra e ai suoi abitanti,
Egli è l'eletto. Ma la sua elezione è per la salvezza di tutti gli esseri umani a qualsiasi gruppo appartengano ed è offerta per la salvezza dell'intero creato.