I battisti a Milano: le origini
Dal 1903 diviene pastore Domenico Scalera, nato ad Altamura nel 1877 e già ministro della comunità di Genova. Egli era dotato di una grande abilità oratoria che mise subito a frutto, tanto che nel marzo del 1904 in una corrispondenza al Seminatore, viene detto che ormai il locale in via del Pesce è decisamente angusto per i numerosi simpatizzanti, che lo affollano durante le predicazioni e le conferenze tenute da Domenico Scalera. La comunità si trasferisce quindi in un locale in via Bossi 6 e poi dopo che anche questo si è rivelato troppo piccolo in via Giulini 1. Inizia a manifestarsi il problema che affliggerà la comunità battista per tutta la metà del secolo scorso: trovare un locale di culto.
Nel 1906 il pastore Scalera viene trasferito a Napoli e a Milano giunge da Genova il pastore Giovanni Ambrosini. Egli era di carattere ordinato e metodico, gran lavoratore ed umile. Sotto la sua direzione si istituisce finalmente un registro di chiesa e nasce un Associazione Giovanile detta "Attività e Vigilanza", con lo scopo di diffondere lo studio dell'Evangelo tra i giovani. Nuove difficoltà sorgono per il locale di culto. Sfrattata da via Giulini la comunità viene ospitata nei locali delle altre chiese evangeliche, sino a che nel 1910 non trova una sala in via Paolo Sarpi 16.
Nel 1914 diviene pastore della chiesa Roberto Teubel; nato in Boemia nel 1873 era cittadino dell'impero austro-ungarico. Dopo aver lavorato come colportore in Istria e Dalmazia per la Socità Biblica fu il primo allievo della Scuola Teologica Battista di Roma nel 1901. Pastore a Gravina, Roma (via del Teatro Valle) e Trieste giunge a Milano nel 1914 a sostituire Ambrosini. Dopo appena 7 mesi scoppia la prima guerra mondiale e il Teubel come cittadino straniero di nazione nemica viene confinato in Sardegna, dove rimane sino al 1918. In questo periodo la chiesa viene guidata dal fratello Angelo Messa e dagli anziani. Tornato dall'esilio forzato riprende con vigore la sua attività, riorganizza la scuola domenicale e l'attività giovanile. I nuovi battesimi aumentano sino a 70 i membri della comunità e a Varese nasce una nuova chiesa Battista. Purtroppo nel 1931 a soli 58 anni il pastore Teubel muore improvvisamente per emorragia cerebrale. La perdita fu particolarmente grave per la congregazione di Milano.
Fu il pastore Scrajber ad essere inviato a Milano per aiutare la chiesa. Il trasferimento doveva inizialmente durare un solo anno. Il pastore e la sua famiglia vivevano da 24 anni in Svizzera, dopo che Scrajber aveva lasciato il pastorato per protesta contro le dimissioni imposte al pastore Galassi accusato di universalismo. Solo le insistenze dell'allora segretario dell'Opera battista Lodovico Paschetto lo convincono a rientrare in Italia come pastore temporaneo a Milano. Tuttavia l'assegnazione provvisoria continuò sino al 1949, quando a causa dell'età avanzata egli dovette lasciare. Sotto la sua guida la comunità crebbe sino ad avere 132 membri comunicanti ed altrettanti simpatizzanti, nonostante le ristrettezze economiche, l'opposizione clerico-fascista e i pericoli della guerra. Essi erano sparsi in tutta la città ed anche fuori. Inizia quindi ad essere difficile mantenere i contatti con fratelli e sorelle così dispersi. Tanto che molti di loro riescono a frequentare solo i culti della domenica. Il pastore Scrajber era piccolo di statura, ma grande nella conoscenza della Bibbia. Uomo di fede e curatore di anime; era sempre in giro per visitare le famiglie. La sua predicazione era toccante fino alle lacrime e viva. Durante il suo pastorato nascono due nuove chiese in Lombardia: a Varese e a Caravate. Il problema di un locale di culto adeguato continua però ad affliggere la comunità, che si trasferisce prima in via Aleardi e poi quando questo viene bombardato nel piccolo tempio valdese di via De Amicis.